Milano

Concerto di Povia al Teatro della memoria a Milano, l'Anpi: "Non è tollerabile"

Povia 
Il prossimo 16 dicembre l'esibizione del cantante che ha definito i partigiani dei "minorati mentali"
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Che Povia sia ormai diventato un caso "politico" è noto da tempo. Ovunque si esibisca - diciamo: "quasi ovunque" - sorgono polemiche, presi di posizione, richieste di annullare il concerto: soprattutto se c'è di mezzo il patrocinio di un'amministrazione comunale o uno spazio pubblico. Motivo del contendere sono le dichiarazioni pubbliche, e anche i testi dei brani del 45enne cantautore milanese, noto per le sue posizioni apertamete xenofobe e ritenuto vicino a formazioni neofasciste come Lealtà Azione  e Forza Nuova.

Adesso scoppia il caso Milano: il prossimo 16 dicembre, a soli quattro giorni dall'anniversario della strage di piazza Fontana e nella stessa data della tragica morte di Giuseppe Pinelli (l'anarchico partigiano morto nel 1969 precipitando da una finestra della questura di Milano, dove era trattenuto per accertamenti in seguito all'esplosione della bomba in piazza Fontana) è previsto un concerto di Povia in città, al Teatro della Memoria. L'artista, autore di "Immigrazia", già impegnato in passato nel "Siamo italiani tour", ha definito i partigiani dell'Anpi dei "minorati mentali" e dei "neonazicomunisti".

In ballo c'era un'esibizione sulla quale Anpi e altre associazioni antifasciste si erano dette fermamente contrarie. E che, dopo le proteste, era stata annullata. L'ultima volta proprio in provincia di Milano, a Trezzano sul Naviglio: era il 23 settembre scorso, nell'ambito dell'iniziativa "Autunno trezzanese". Dopo l'intervento del sindaco il concerto non si tenne. E Povia sbottò contro partigiani e Resistenza. Lo aveva fatto anche il 3 settembre, obiettivo sempre ANPI (e ARCI), dopo lo svolgimento di un  concerto a Latronico, in Provincia di Potenza.

Adesso la storia rischia di ripetersi. "Giuseppe Povia è da tutti conosciuto per i contenuti apertamente xenofobi delle sue canzoni e rappresenta ormai una figura profondamente divisiva su molteplici temi tra i quali quelli dell'accoglienza, della solidarietà, della stessa unità del nostro Paese - scrive in una nota Roberto Cenati, presidente dell'Anpi di Milano -. Non è più tollerabile che un personaggio di questo tipo continui ad offendere una Associazione gloriosa come l'ANPI, sorta il 6 giugno del 1944, a soli due giorni dalla liberazione di Roma da parte degli Alleati e si permetta di oltraggiare la memoria dei Combattenti per la Libertà. I valori e i principi fissati nella nostra Carta Costituzionale, nata dalla Resistenza, non sono certamente quelli espressi dal cantante: valori e principi che Povia deve comunque assolutamente rispettare. L'annunciata presenza nella nostra città del cantautore -continua l'Anpi - arreca una grave ferita a Milano, capitale della Reistenza". Anpi e Osservatorio sulle nuove destre chiedono che l'evento sia cancellato. "Ci appelliamo a Milano, città antifascista, democratica e multietnica per la cancellazione di questo vergognoso evento".