Milano

Maxifrode, la finanza di Brescia sgomina giro di benzine contraffatte: proventi destinati alla camorra

L'associazione a delinquere comprava il carburante in Slovenia e Croazia. Attraverso società che non versavano l'Iva raggiungeva Roma, Genova, Vigevano e Napoli per essere venduto a prezzo ridotto. Tra i membri della banda due broker lombardi, per una truffa ai danni dello Stato di oltre 65 milioni di euro

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Arrivava dalla Slovenia e dalla Croazia il carburante che un'associazione a delinquere di 7 persone - tutte arrestate - acquistava per poi rivendere ai distributori. L'obiettivo era quello di abbassare il prezzo finale delle benzine attraverso società che avrebbero sistematicamente omesso il versamento dell'Iva. La banda era composta da due broker lombardi, quattro campani e uno residente in Umbria.

Le operazioni finanziarie passavano da due società formalmente registrate in Bulgaria e Romania, mentre fisicamente il carburante - caricato su autobotti - raggiungeva alcuni depositi di Roma, Genova, Vigevano e Napoli. Nell'ambito dell'inchiesta 'free fuel' del comando provinciale della Guardia di finanza di Brescia - coordinati dalla Procura della Repubblica - sono indagate complessivamente 14 persone, per 16 milioni di carburante intercettato. La maxifrode fiscale ai danni dello Stato dovrebbe superare i 65 milioni di euro.

Tra i documenti sequestrati nell'ambito dell'inchiesta della Gdf di Brescia, che ha portato alla scoperta di un traffico di carburante dalla Slovenia, c'erano alcuni fogli con indicata la parola "camorra" come destinazione finale di proventi.  "Questo è un settore in cui le Procure devono impegnarsi di più", ha spiegato il procuratore aggiunto Sandro Raimondi.
"Rifiuti e carburanti sono settori a forte rischio di infiltrazione mafiosa" ha aggiunto il magistrato bresciano.

Contestata quindi anche l'aggravante mafiosa. "Hanno agito per favorire la camorra e il Gip ha confermato la nostra tesi", hanno spiegato le Fiamme Gialle. L'inchiesta è però nata "grazie alla segnalazione di imprenditori onesti: titolari di pompe di benzina ai quali era stato offerto carburante fortemente sotto costo", hanno dichiarato i vertici della Guardia di Finanza di Brescia.