Milano

Elezioni, da aspirante sindaco di Milano a governatore: spunta il nome di Parisi. Ma in Lazio

 Stefano Parisi e Silvio Berlusconi 
Il leader di Energie per l'Italia candidato da Forza Italia e da tutte le altre componenti del centrodestra. In Lombardia, invece, appoggia Attilio Fontana
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Spunta il nome di Stefano Parisi, leader di Energie per l'Italia, come candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio. L'ex candidato sindaco di Milano di Fi, Fratelli d'Italia e Lega ha ricevuto questa mattina l'offerta e la sta valutando. Un'offerta, a quanto si è appreso, che potrebbe essere ufficializzata nel pomeriggio dopo una riunione della direzione di Energie per l'italia. Nell'eventuale accordo sarebbero comprese anche le garanzie al suo movimento dal centrodestra per le elezioni politiche.

Proprio Parisi che in Lombardia con il suo movimento appoggia la candidatura a governatore del leghista, Attilio Fontana, si era lamentato nei giorni scorsi a proposito di un veto di Forza Italia alla partecipazione di Energie per l'Italia nella coalizione di centrodestra alle elezioni politiche. Il nodo Lazio sarà al centro di una riunione che Silvio Berlusconi ha convocato ad Arcore nel pomeriggio dopo il suo rientro da Bruxelles. All'incontro sarà presente il vertice del partito e servirà per fare il punto anche sulla divisione dei collegi maggioritari che spettano a Forza Italia.

Sempre nel pomeriggio, ma nella sede del partito dell'ex Cavaliere, infatti,  si recheranno i parlamentari uscenti per l'accettazione delle candidature. Per quanto riguarda la regione Lazio, Fabio Rampelli, capogruppo di Fdi resta il nome in pole, ma un compromesso all'ultimo momento sul nome di Stefano Parisi potrebbe sbloccare la situazione. Nel frattempo, il leader di Energie per l'Italia che si trova già nella capitale, ribadisce la sua posizione sui temi economici e di critica verso le promesse fatte in campagna elettorale dai vari partiti.

"Lo sviluppo economico non si fa con la spesa pubblica - spiega - l'economia cresce se si taglia il debito. Tutti i partiti fanno promesse in campagna elettorale che non possono essere mantenute rispettando gli impegni che abbiamo preso non solo con l'Europa, ma con i nostri creditori. Dobbiamo essere chiari con gli italiani. Energie per l'Italia vuole ridurre la spesa pubblica di un punto di Pil l'anno per i prossimi cinque anni, lo si può fare anche accompagnando alla pensione il 15% dei dipendenti pubblici. Il debito è un macigno che non fa andare avanti la nostra economia, un incentivo ai giovani ad andare a studiare all'estero, un incubo per chi vorrebbe investire in questo Paese". 
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