Milano

Imprenditore bergamasco bloccato in Cina da 5 mesi: presentata interrogazione parlamentare

Valentino Sonzogni, foto da Facebook 
Il deputato Belotti ad Alfano: "Pressioni sul governo del posto perché accerti la verità". L'uomo è accusato di un'evasione da quattro milioni di euro
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Il deputato della Lega Nord Daniele Belotti ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro degli Esteri Angelino Alfano, "perchè si insista nel fare pressioni sul governo cinese perché accerti in tempi brevi la vera realtà del caso Sonzogni, ovvero che l'imprenditore bergamasco è stato truffato. Come avrebbe potuto gestire un'azienda che evade 4 milioni di euro di tasse senza aver messo piede in Cina da anni?".

Il caso è quello di Valentino Sonzogni, imprenditore cinquantenne di Villa d'Almè, bloccato in Cina da cinque mesi a causa di un provvedimento disposto dal fisco cinese che gli attribuisce un'evasione fiscale di 4 milioni di euro per una società costituita attraverso una joint venture italo-cinese.

Un debito che Sonzogni ignorava e del quale è venuto a conoscenza quando si è presentato all'aeroporto di Pechino, dove gli hanno impedito di imbarcarsi. Il bergamasco sarebbe vittima, a suo dire, di una frode architettata da un cittadino cinese, al quale era stata data in gestione, all'insaputa di Sonzogni, la ditta che lo stesso cinquantenne aveva fondato nel 2005 con un cugino e attraverso una joint venture italo-cinese.

Giunto in Cina il 26 novembre per una breve vacanza, sarebbe dovuto rientrare a Villa d'Almè il 2 dicembre. Ma è stato bloccato: la ditta che aveva fondato, benché fallita nel 2008, risultava ancora sotto la sua responsabilità, anche se lui non ne sapeva nulla.
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