Milano

Le spoglie del Papa buono a Bergamo, il caldo deforma le mani. Il vescovo: "Merito delle tante carezze date"

Le mani del santo (ansa)
Il portavoce della curia: "Polemiche fuori luogo, la visita procede come da programma". Anche Bossetti tra i duecento detenuti che hanno accolto l'urna in carcere
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Erano migliaia i bergamaschi che hanno affollato il centro di Bergamo per accogliere le spoglie, partite da Roma con la scorta della polizia e della gendarmeria vaticana, del "loro" Papa Giovanni XXIII da Sotto il Monte, sotto il sole battente di maggio. Proprio il caldo sembra avere creato qualche problema alle mani del santo, chiuso in una teca di vetro riempita di gas argon per consentirne la conservazione.
Bossetti tocca l'urna (ansa)
A sottolineare involontariamente l'inconveniente è stato il vescovo Francesco Beschi che durante la veglia in cattedrale ha detto: "Per via del caldo, ma soprattutto per il calore che Papa Giovanni ha saputo trasmettere nella sua vita con le sue carezze e con i suoi abbracci, c'è stato un piccolo problema alle sue mani durante questo viaggio". E prima della benedizione ha aggiunto: "Ho voluto immaginare che a consumare quelle mani sante sia stato il grande numero di benedizioni che oggi ha regalato alla sua gente che con fede lo ha atteso e accolto".

"In realtà non è niente di grave, il vescovo ha detto ingenuamente una cosa poetica - spiega il suo portavoce monsignor Roberto Dellavite - Ha dato questa visione del calore delle carezze che può aver creato una piccola deformazione alla cera che avvolge le mani della salma. Tutte queste illazioni sono del tutto fuori luogo". La curia cerca di chiudere il caso così, con una lettura quasi miracolistica del piccolo incidente avvenuto durante il trasporto delle spoglie del Papa buono da Roma a Bergamo, sua terra natale.
(lapresse)
"Le celebrazioni andranno avanti come da programma - insiste Dellavite - la gente è già in coda da ore per venerare il nostro santo e non c'è nessuna modifica da fare alle tappe previste di questo evento. Si rimedierà all'inconveniente quando la teca con il corpo tornerà in Vaticano, il 10 giugno. Nel frattempo le spoglie di Giovanni XXIII torneranno a Sotto il Monte in provincia di Bergamo, suo paese natale. Qualcuno ha però criticato la decisione della curia bergamasca di trasportare il corpo da Roma su gomma, invece che con il volo del Falcon messo a disposizione dall'esercito.

Il caldo non ha prodotto nessun reale danno al corpo del papa, spiegano ancora dalla Curia, solo una reazione al calore del sottile strato di cera che ricopre le mani e che serve a preservarle. "Il corpo è in un eccellente stato di conservazione - spiega monsignor Dellavite - il danno, solo superficiale, è dovuto al caldo inaspettato e al fatto che per un lungo tratto, da Seriate a Bergamo, l'urna ha proceduto a passo d'uomo sotto il sole, per consentire alle migliaia di fedeli accorsi di salutare il santo. Due tecnici stanno accompagnando l'urna nel suo viaggio, per far sì che tutto si svolga nel migliore dei modi e con il minor impatto possibile".
(ansa)
Durante il lento procedere da Seriate a Bergamo le spoglie del papa santo hanno fatto una sosta particolare: alle 17 il pick up con la teca di vetro è entrato nel cortile del carcere di via Gleno, la casa circondariale di Bergamo, dove oltre mille persone tra detenuti, agenti penitenziari  e volontari lo attendevano per un saluto o una preghiera. Tra loro anche Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio.

"Questo vostro tempo vissuto nella sofferenza non sia un tempo inutile - ha detto il vescovo Beschi ai detenuti - ma, come vorrebbe papa Giovanni, sia un tempo capace di tirar fuori il meglio di voi. Ricevete la carezza e l'abbraccio di papa Giovanni, che ha donato speranza a tutta l'umanità. La sua carezza può asciugare anche le lacrime che non si vedono: quelle del cuore"
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