Napoli

Avellino, la provocazione del vescovo: “Per risollevare la città ci vuole il viagra”

Monsignor Arturo Aiello sorprende tutti nel corso di un incontro con fedeli e preti. E cita Marx sul tema dell'immigrazione. Poi suona la chitarra cantando una canzone di Luigi Tenco

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“Cosa bisogna fare per risollevarla questa città? È quello che chiedo anche a voi. Che ci voglia una iniezione di Viagra?”. Non solo una battuta, ma una provocazione che il vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello, ha lanciato a fedeli e preti nell'incontro nella chiesa dei frati francescani di Santa Maria delle Grazie, al quale aveva partecipato anche il sindaco di Avellino, Paolo Foti. C'è stato chi ha sorriso, chi è rimasto perplesso.

Poi, il vescovo che da soli tre mesi guida la diocesi di Avellino ha spiegato: “La mattina mi affaccio dal mio balcone di piazza Libertà e mi chiedo perché Avellino è ridotta così...”. Ma monsignor Aiello ha spiazzato tutti anche sul tema dell'immigrazione, citando Marx. “Ai migranti dobbiamo assicurare una possibilità e non solo il pane. Sapete come finiva il Capitale di Carlo Marx? Con una frase poeticissima. Quella sul bisogno dell’uomo: il pane e le rose, il necessario ma anche il superfluo”. Poi, il vescovo che s'era presentato ad Avellino citando una canzone di De Andrè nel suo messaggio ai fedeli ("Gioie e dolori hanno confini incerti"), ha confermato la sua passione per la musica d'autore suonando la chitarra per intonare il brano di Luigi Tenco “Vedrai, vedrai”. E alla fine giù applausi da parte di tutti.