Napoli

M5S, attivista espulso: Casaleggio e Di Battista testi al tribunale di Aversa Napoli Nord

Al centro Davide Casaleggio 
Per partecipare al processo dopo la querela presentata dalla casaleggio associati nei confronti del blogger Angelo Ferrillo
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Davide Casaleggio e il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista hanno deposto come testimoni al tribunale di Aversa Napoli Nord al processo per diffamazione scaturito dalla querela presentata il 24 gennaio 2015 da Gianroberto Casaleggio e dalla Casaleggio Associati nei confronti del blogger della Terra dei Fuochi Angelo Ferrillo. Il post ritenuto offensivo risale al mese di ottobre 2014. Ferrillo venne poi espulso dal Movimento con un comunicato dello staff di Beppe Grillo il 16 gennaio 2015. Le domande rivolte ai testi erano pertanto contestualizzate all'epoca dei fatti.

Perché la Casaleggio associati mise a disposizione del Movimento 5 Stelle il suo know how e la sua struttura aziendale? ha chiesto l'avvocato Marco de Scisciolo, legale di Ferrillo. "Per spirito di servizio per il Paese", ha risposto Davide Casaleggio, sottolineando che il M5S non è mai stato cliente dell'azienda fondata dal padre, al punto che la società non ha mai fatturato un euro al Movimento. Casaleggio aggiunto che il blog di Grillo ha finalità commerciali. Attualmente, spiega Davide Casaleggio, delle primarie on line si sta "occupando l'associazione Rousseau, senza scopo di lucro. Io ne sono presidente,  ci sono altri due soci". 

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All'epoca dei fatti, ha detto Di Battista rispondendo all'avvocato de Scisciolo, il "garante che si occupava di espulsioni è il fondatore Beppe Grillo". Il parlamentare ha affermato di non aver "mai preso, come parlamentare, alcuna decisione interpellando Casaleggio e neppure Grillo. La linea politica da seguire si chiama programma. La Casaleggio associati non si è mai occupata della linea politica" . Di Battista ha anche rimarcato che "i meet up sono libere associazioni di cittadini, ma non sono il M5s. Solo chi si è candidato ed è stato eletto ha titolo a parlare per  conto di M5S". 

Sulla selezione dei candidati, il parlamentare ha raccontato al giudice la sua esperienza: "Non avevo mai incontrato Grillo, ero solo iscritto al movimento, non avevo precedenti penali non ero iscritto ad alcun partito. Mi arrivò una mail. Poi partecipai, giunsi quarto, credo con 302 voti, ed entrai in Parlamento. Mi sembra una dimostrazione di grande trasparenza. Illustri sconosciuti  sono entrati in Parlamento senza avere santi in paradiso. Ora assistiamo a un tentativo costante di persone che cercano di entrare nel movimento per usarlo come carro. Ci dobbiamo tutelare per evitare professionisti della politica".

Il processo riprenderà il 26 marzo 2018. Per quella data e' stato nuovamente citato come teste Beppe Grillo, che ha scritto al giudice per spiegare di non aver ricevuto la notifica. Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio attraverso l'avvocato Maurizio Lojacono ha comunicato invece di essere impegnato nei lavori parlamentari.



 
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