Napoli

L'allarme di Bono: "Persa la tradizione italiana dei cantieri"

L'ad di Fincantieri al convegno dei giovani di Confindustria a Capri

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"A che punto è oggi la grande tradizione italiana dei cantieri? Noi abbiamo perso, nonostante la disoccupazione giovanile, tutte le scuole professionali che formavano questi giovani. Ho fatto una  battaglia col sindacato per dire che una delle cause della decadenza economica industriale del Paese è che se non venissero gli stranieri in Italia noi le navi non le potremmo costruire".  Così l'Ad di Fincantieri Giuseppe Bono intervenendo al 32simo convegno dei giovani di Confindustria a Capri.

L'Italia è "un Paese senza identità e senza identità un Paese con è coeso. Così non è possibile competere" - aggiunto Bono, citando il segretario del Pd Matteo Renzi quando ha detto che l'identità è cultura: "Può darsi - ha notato Bono - allora facciamolo. Dobbiamo fare le scuole d'elite dove vanno ragazzi che hanno voglia di studiare per formare la classe dirigente del Paese".

"Bisogna cominciare dalla scuola - ha aggiunto - far capire che nasciamo uguali e diventiamo tutti diversi; l'elite che si forma va riconosciuta". "Facciamo un bel programma - ha detto Bono rivolto al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia - e lo diamo ai partiti. Cerchiamo di mettere insieme le cose e farle funzionare. Diamo il merito a chi ha il merito e la possibilità a chi può produrre ricchezza di operare".

Quindi Bono si è scagliato contro la legge antimafia contro cui gli imprenditori sarebbero dovuti "scendere in mezzo alla strada". "Abbiamo un'organizzazione dello stato fatta di carabinieri, polizia, guardia di finanza, abbiamo una magistratura autonoma, abbiamo la legge più liberticida del mondo contro mafia e corruzione ma siamo il Paese con la mafia e la corruzione più alta al mondo". "La classe dirigente -ha concluso - queste cose le deve dire".