Immigrati, Ius soli e lotta alla camorra: il presidente Grossi in campo con gli studenti
"La Costituzione, ma soprattutto conoscetela, leggetela. Siate artefici di speranza e sarete chiamati a costruire qualcosa anche in questa terra così piena di disarmonie e negatività" esorta il presidente della Corte costituzionale Paolo Grossi, rispondendo alle domande degli studenti di 43 scuole elementari, medie e superiori della cosiddetta Terra dei Fuochi. Dal palco del teatro Gelsomino di Afragola, il giurista fiorentino spiega di aver scelto di "venire di persona" perché questo è "un territorio troppo facilmente dimenticato, che ha bisogno di testimonianze. Ma non da lontano, bensì da vicino". Molti studenti rivolgono interrogativi sulla criminalità, sull’ambiente. C’è spazio anche per la violenza sulle donne, le droghe, la corruzione. E tornano più volte, nelle parole dei ragazzi, i nodi legati all’immigrazione. Tania, che frequenta la prima media alla scuola “Giovanni Pascoli” di Aversa, è di origini ucraine e ricorda che "tanti ragazzini stranieri frequentano come me la nostra scuola. Eppure in internet vedo gente che si scaglia contro lo ius soli in maniera feroce. Leggere queste cose mi ferisce. Per questo le chiedo - dice rivolgendosi al presidente della Consulta - come si può favorire un clima di convivenza per noi che ci sentiamo profondamente italiani?". Grossi pesa bene le parole nella consapevolezza che "il potere politico sta molto discutendo sullo ius soli. Non vorrei entrarci, perché è una scelta politica. Il problema si pone, ci sono favorevoli e contrari. Spero che la soluzione sia quella desiderabile sul piano della giustizia sostanziale", sottolinea, lasciando dunque intravedere una cauta apertura alla possibilità di conferire la cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati nel nostro Paese.