Napoli

Camorra, ai domiciliari le donne del clan Zagaria

Erano accusate di ricettazione con aggravante mafiosa

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Il Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto la scarcerazione per la sorella e le cognate del boss dei Casalesi Michele Zagaria, finite in carcere due settimane fa nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Napoli. Le "donne del clan" andranno ai domiciliari. Beatrice Zagaria, sorella del capoclan, Francesca Linetti, Patrizia Martino e Tiziana Piccolo, mogli rispettivamente dei fratelli del boss, Pasquale, Antonio e Carmine, erano accusate di ricettazione con l'aggravante mafiosa per aver percepito dalla cosca lo stipendio mensile di 2500 euro, provento delle attività illecite.

I giudici, nell'annullare l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli, hanno poi escluso l'aggravante mafiosa così come richiesto dai legali delle indagate (Ferdinando Letizia, Giuseppe Stellato, Angelo Raucci e Andrea Imperato), disponendo di conseguenza i domiciliari. Per Beatrice Zagaria, la Procura Antimafia - pm Sandro D'Alessio e Maurizio Giordano - aveva ipotizzato l'associazione di stampo camorristico, ritenendola reggente del clan in seguito all'arresto dei fratelli e del figlio Filippo, "erede designato" di Michele Zagaria; il Gip aveva però già derubricato l'accusa.