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Camorra, ucciso per errore a Melito: 21enne riconosciuto vittima innocente 24 anni dopo

A rivelare questo retroscena, lo scorso ottobre, fu Maurizio Prestieri, collaboratore di giustizia ed ex braccio destro del boss Paolo Di Lauro, durante un'intervista allo scrittore Roberto Saviano

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Ci sono voluti 24 anni perchè Rosario Mauriello, ucciso l'11 gennaio 1994 a Melito, nel Napoletano, vedesse la sua città riconoscergli lo status di vittima innocente in una guerra di camorra. Domani a Melito l'amministrazione retta dal sindaco Antonio Amente ha organizzato una messa nella chiesa di Santa Maria delle Grazie in piazza Santo Stefano per ricordare il 21enne ucciso da un gruppo di fuoco del clan Di Lauro per uno sbaglio dello 'specchiettista', cioè di colui che avrebbe dovuto indicare ai sicari il bersaglio.

A rivelare questo retroscena, lo scorso ottobre, fu Maurizio Prestieri, collaboratore di giustizia ed ex braccio destro del boss Paolo Di Lauro. Prestieri ha raccontato durante un'intervista a Roberto Saviano l'errore di persona avvenuto nel giorno del raid in una strada centrale del Comune dell'hinterland partenopeo, la traversa Marrone. Lo specchiettista, il figlio di un imprenditore che avrebbe dovuto dare il via all'azione del 'commando' per punire chi dava fastidio nei cantieri legati alla camorra, strinse la mano alla persona sbagliata inducendo in errore i killer. Gli assassini entrarono in azione e colpirono ripetutamente il 21enne Mauriello, mentre lo specchiettista gridava "No, no". "La cosa che mi ha colpito di più - disse il pentito a Saviano - è che nonostante la madre andasse ovunque a dire che il figlio non centrava nulla con la camorra, nessuno le credesse".