Napoli

Potenza, scoperto giro di prostituzione: tre arresti

Prostituzione 
Vittime le donne nigeriane ospiti dei centri di accoglienza del capoluogo. Le ragazze sottoposte a riti voodoo e minacce. Coinvolto anche un sessantenne del capoluogo
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Prima le sottoponevano a riti voodoo nel proprio paese di origine per sancire il patto in base al quale le avrebbero portate in Italia per una vita migliore ma certe condizioni e a un determinato costo, che andavano rispettate per non incorrere in avvenimenti nefasti. Poi, una volta in Italia, continuavano le minacce, le pressioni e i controlli per assicurare la restituzione del prestito.
Con le accuse a vario titolo di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento, il gip di Potenza ha emesso diverse misure cautelari nei confronti di tre persone: Susan Echefo  di 27 anni, in carcere, il potentino Salvatore Grippo di 61 anni, agli arresti domiciliari, e Mammbye Ndong,  di 36 anni, sottoposto a obbligo di firma.

L’indagine è partita dai controlli della sezione criminalità straniera sul mondo della prostituzione di ragazze immigrate alloggiate in diverse strutture di accoglienza nel centro di Potenza. La polizia ha scoperto un giro di prostituzione di ragazze provenienti per lo più dalla Nigeria grazie alla denuncia di una donna vittima di sfruttamento sessuale e ospite al centro di prima accoglienza del Principe di Piemonte, che ha avuto il coraggio e la forza di raccontare alle forze dell’ordine la sua storia. La donna ha infatti spiegato di essere partita dalla Nigeria per mezzo dell'intermediazione di due connazionali che le hanno anticipato il costo del viaggio, pari a 30mila euro, a patto che restituisse la somma lavorando come prostituta per conto di una donna, la cosiddetta madame, che si trovava in Francia.

Dopo un viaggio terribile, la ragazza era sbarcata in Italia, al porto di Lampedusa (Agrigento) ed era stata ospitata dal mese di aprile del 2016 in un centro di accoglienza di Potenza. Qui era stata contattata da Susan Echefo, la madama appunto, che l'ha sottoposta a controlli e minacce. La “madame”, oltre a fornire ai clienti informazioni utili sui luoghi dove sostare e come sfuggire ai controlli di polizia, procurava anche pillole abortive sotto lauto compenso.

Fondamentale, per gli inquirenti, il ruolo di Salvatore Grippo, cliente abituale e palo dell’organizzazione. Grippo e Ndong si occupavano entrambi di trovare i clienti e degli spostamenti delle ragazze nei luoghi dell’appuntamento, mansioni per le quali ricevevano un corrispettivo tra i 20 e i 30 euro.