Carnevale tra sacro e profano, da Madre Teresa a Nino D'Angelo
Sacro e profano nelle maschere del Carnevale partenopeo. Dal Papa al “ragazzo della curva B”. Domenica, ore 13: lungo via Toledo, sfilano famiglie e ragazzini coi loro travestimenti, alcuni più bizzarri degli altri. Si comincia da un “quadretto religioso” impeccabile, sotto la Galleria Umberto: cinque bambini indossano, nell’ordine, i vestiti del Papa, Madre Teresa di Calcutta, un cardinale e due suore. Camminano con serietà ineccepibile, ma ogni tanto si lasciano andare alla spontaneità e a sorrisi contagiosi. Passanti e turisti li notano e li salutano con riverenza, stando al gioco. Immancabile la foto ricordo. Dal sacro al profano: pochi metri più in là, lo scenario cambia totalmente. Ecco Alfredo e Ilary, due fratellini travestiti da Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Sono stesi su un letto, abilmente ricreato su due passeggini uniti, mentre emulano la scena più iconica della sit-com “Casa Vianello”. A loro va certamente il premio originalità, assieme al piccolo con caschetto biondo e sciarpa azzurra, negli inconfondibili panni di Nino D’Angelo.