Napoli

Dossier sui preti gay: file di 1233 pagine. Il vescovo di Napoli: "Chi ha sbagliato deve pagare"

Il cardinale Sepe (ansa)
Nella lista i nomi di 34 sacerdoti e 6 seminaristi. Il documento sarà trasmesso al Vaticano
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Un file di 1233 pagine. E se i casi di presunta omosessualità che coinvolgono decine di sacerdoti saranno accertati, "coloro che hanno sbagliato devono pagare e devono essere aiutati a pentirsi per il male fatto". Così il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, commentando il contenuto del dossier consegnato ieri alla Curia arcivescovile di Napoli su casi di presunta omosessualità che riguardano 34 sacerdoti e 6 seminaristi, tra i quali, sottolinea l'arcivescovo, "non figurano nomi riconducibili alla Diocesi di Napoli".

Il cardinale Sepe sottolinea "la gravità dei casi denunciati" e rende noto che, "avendo preso atto del documento contenente chat, e tenuto conto che esso fa riferimento a Diocesi diverse", ha deciso di trasmetterlo "alle competenti autorità ecclesiastiche del Vaticano per gli adempimenti ritenuti necessari".

"Al di là della competenza - spiega Sepe in un comunicato diffuso dalla Curia di Napoli - e al di là del fatto che, nel documento sbobinato e stampato, lasciato e sottoscritto dall'autore, non figurano nomi riconducibili alla Diocesi di Napoli, resta la gravità dei casi denunciati per i quali, qualora accertati, coloro che hanno sbagliato devono pagare e devono essere aiutati a pentirsi per il male fatto".

La Curia di Napoli spiega che "nel materiale consegnato" non si riscontrano "casi di pedofilia né alcun profilo di condotta penalmente rilevante. Si tratta di peccati, non di reati".

L'autore del dossier, Francesco Mangiacapra, ha consegnato ieri mattina al cancelliere della Curia Arcivescovile, il dossier sui casi di presunta omosessualità, ritirando il cd già portato il 21 febbraio scorso. "Per fornire - si precisa - un file con lo stesso materiale, ma disposto in maniera più ordinata".

Lo stesso Mangiacapra - riferisce la Curia di Napoli citando stralci del verbale da lui stesso sottoscritto - ha precisato: "L'unico elenco di nomi che io fornisco è quello di stamattina, corredato da ciò che ritengo essere delle prove". E ha aggiunto che "su internet e WhatsApp circola un file denominato preti Salerno 1, in cui sono elencati una serie di nomi di preti che si imputano come gay. Non sono stato io - osserva - a redigere questo elenco che circola, sebbene risulti firmato a mio nome".

In proposito Mangiacapra ha sottolineato - si ricava sempre dallo stesso verbale - come "l'elenco numerico dei nomi diffuso da alcuni organi di stampa sia impreciso, perché ai nomi che effettivamente segnalo in questa sede con relativi allegati vengono ingiustamente aggiunti nomi di altri preti a loro volta menzionati nelle conversazioni allegate. Questo mio file contiene 34 sacerdoti e 6 seminaristi. Preciso che non riscontro nel materiale consegnato casi di pedofilia né alcun profilo di condotta penalmente rilevante: si tratta di peccati, non di reati".

Infine l'autore del dossier ha spiegato i motivi per cui si è rivolto alla Diocesi di Napoli: "Innanzi tutto perché risiedo a Napoli, e questa è la Curia per me più facilmente raggiungibile, in secondo luogo per la presenza di Padre Ortaglio, che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare".

 
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