Piazza Calenda, le mura greche in stato di abbandono. Deturpati anche i cartelli eretti in onore di Maikol
Stamattina il consigliere alla II municipalità Pino De Stasio si è recato in Piazza Calenda per verificare lo stato di abbandono in cui versano le mura greche e soprattutto il degrado in cui versano due cartelli eretti in onore di Maikol, giovane trentunenne e padre di due figli, ucciso da una pallottola vagante sparata da qualche stesa durante la notte dell'ultimo dell'anno, il 31 dicembre del 2015. I due cartelli dovrebbero avere almeno il giusto valore che si dà alla memoria, in questo caso di una vittima innocente. Facciamo un passo indietro. Quattro giorni fa il degrado in cui versano le mura greche e i rifiuti posti dinanzi ai due cartelli eretti in onore di Maikol era stato segnalato da due giornalisti del quotidiano "Roma", oggi, all'indomani delle festività pasquali, provvidenziale è stato l'intervento di Pino De Stasio: "Mi sono recato qualche ora fa, in qualità di delegato alla memoria della città della seconda municipalità, a piazza Calenda, ultimo lembo del territorio di nostra competenza, a pochi metri confinante con la quarta municipalità. Ho potuto notare e verificare che l’abbandono segnalato dai due cronisti è ancora più grave di quanto pensassi. Le mura greche sono deturpate dalla presenza di lattine, cartacce, ombrelli e immondizia varia e, come se non bastasse, uno dei due cartelli in memoria del povero Maikol, colpito da un proiettile vagante il 31 dicembre del 2015, giace tristemente tra le pietre tufacee delle antiche mura. Ho provato vergogna, scriverò immediatamente agli uffici preposti, al vicesindaco e all’assessore Alessandra Clemente affinché si possa ripristinare il decoro e la memoria di una vittima innocente di camorra. Chiedo scusa alla famiglia del povero Maikol" (foto Pino De Stasio).