Napoli

Comdata, Incontro al Ministero del Lavoro

Ministero lavoro 
Tommasini: “Non bastano gli ammortizzatori sociali per sei mesi. Servono garanzie occupazionali per i lavoratori di Pozzuoli”
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Si è appena concluso al Ministero del Lavoro l’incontro tra l’azienda Comdata e le Segreterie Nazionali e Territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, e Uilcom Uil congiuntamente alle Rsu.

Ad oggi il possibile  ritiro dei licenziamenti  passa attraverso un percorso che non ha alcuna prospettiva di mantenimento dei posti di lavoro. L'utilizzo di un ammortizzatore sociale per 6 mesi non è sufficiente. Comdata non è stata in grado di garantire la continuità occupazionale al termine dello stesso. "Non c’è nessuna garanzia di mantenere i posti di lavoro a Pozzuoli e le incognite sono troppe. Per i lavoratori ci sarebbe un enorme sacrificio: nei prossimi sei mesi sarebbero collocati in ammortizzatore sociale a zero ore -   dichiara Alessandra Tommasini segretario generale Slc Cgil Napoli e Campania -  La soluzione definitiva della vertenza passerebbe attraverso troppi interrogativi, come la ricerca di una nuova azienda che assorba i lavoratori di Comdata Pozzuoli dopo i 6 mesi di FIS o la ricerca di nuove commesse da portare a Napoli.

Tutte strade percorribili se ci fosse la garanzia che, fallite tali ricerche affidate all'azienda, il Ministero garantirebbe comunque il lavoro. Abbiamo chiesto in maniera netta al Ministero di svolgere un ruolo fattivo e non di cornice in tale vicenda -  continua Alessandra Tommasini, segretario generale Slc Cgil Napoli e Campania - È inaccettabile che dinanzi ad un’azienda in piena salute l'unica strada individuata sino ad oggi sia un ulteriore sacrificio dei lavoratori senza nessuna garanzia per il loro futuro.

Il Ministero deve pretendere che Comdata porti a Napoli il lavoro. Le persone  non chiedono assistenzialismo fine a se stesso ma chiedono di lavorare mettendo a frutto le loro professionalità. Il prossimo incontro si terrà il 30 luglio. Abbiamo richiesto ed ottenuto la convocazione anche delle istituzioni locali  al fine di comprendere se in questa drammatica vicenda possano dare il loro contributo. Fermo restando - conclude Tommasini - che al governo spetta il compito di vincolare l'azienda ad un principio di giustizia sociale vale a dire la conservazione dei posti di lavoro a Napoli”.