Napoli

Jorit, sul post di de Magistris l’ira della comunità ebraica: "Indignati"

(ansa)
"Non può definire quella barriera il muro dell'apartheid. Si occupi dei problemi della città e lasci perdere la politica estera"
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“Non può definire quella barriera il muro dell’apartheid Si occupi dei problemi della città e lasci perdere la politica estera” Il post di solidarietà a Jorit pubblicato su Facebook dal sindaco Luigi de Magistris suscita «l’indignazione » della comunità israeliana di Napoli.

Sotto accusa ci sono alcuni passaggi del messaggio postato sulla bacheca ufficiale nel quale l’ex pm scrive: « Sul muro dell’apartheid dei nostri giorni un muralista napoletano ha disegnato il volto di Ahed Tamini, la ragazzina palestinese arrestata
da minorenne per aver manifestato il legittimo disprezzo contro l’esercito occupante della sua terra. Jorit viene da Napoli, dalla prima città d’Europa che ha visto il proprio popolo sollevarsi contro l’esercito più crudele della storia dell’umanità. Non potrà mai essere un torto raffigurare il bel volto di una giovane eroina palestinese, il torto è invece averla voluta prigioniera, tenere assediato il suo villaggio di provenienza, aver costruito quel muro che separa popoli e crea ingiustizie. Jorit deve tornare subito a Napoli. La sua libertà è questione di democrazia, riguarda tutti» .

La comunità ebraica napoletana respinge la
definizione di « muro dell’apartheid » e dice: «Al di là dell’arresto del muralista, definire così la barriera di confine tra Israele e la Cisgiordania, costituita di muro solo per il 10 per cento della lunghezza totale, è una distorsione che dimostra disprezzo per la sicurezza dei cittadini israeliani, visto che da quando esiste quella barriera gli attentati palestinesi in Israele si sono ridotti di più del 90 per cento».
 
Quindi la nota prosegue: « Diversi nostri iscritti e di altre comunità italiane sono cittadini israeliani esposti, come gli altri abitanti di Israele, agli attacchi terroristici e missilistici e pertanto, in quanto nostri fratelli e nostri iscritti, questa comunità avverte l’obbligo morale di sottolineare la necessità, da parte delle istituzioni, di affrontare la questione israelo - palestinese con equilibrio e nel rispetto dei diritti di entrambi i popoli coinvolti».

La nota punta anche l’indice sulle righe del post dedicate ad Ahed, definite «tendenziose e mistificatorie» . La diciassettenne, si legge nella nota
della comunità ebraica «È stata arrestata dopo aver aggredito un giovane militare senza che questi avesse colpito alcuna azione violenta. L’arresto e la condanna della giovane attivista palestinese, minorenne ma non certo una ragazzina, sono stati del tutto legittimi nell’ambito del rispetto delle leggi di un qualunque Stato democratico: questa è democrazia».
 
La nota contesta al sindaco « termini suggestivi ma palesemente imprecisi per chiunque abbia una conoscenza approfondita dei fatti » che a giudizio della comunità « finiscono con l’incoraggiare e l’alimentare il pregiudizio antiebraico e antiisraeliano».
 
Infine, la stoccata: « Napoli ha molti problemi ancora irrisolti che riguardano tutti i suoi abitanti e rispetto ai quali certi sconfinamenti in materia di politica estera da parte del suo sindaco risultano inspiegabili, a meno che non siano dovuti ad una visione pregiudiziale di Israele e della questione israelo-palestinese».