Napoli

Antonella Cilento: "Nel film di Risi l'Italia impunita di oggi"

La lente azzura

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Ci sono giorni buoni per rivedere In nome del popolo italiano di Dino Risi e risentire il laido costruttore Santonocito, interpretato da Vittorio Gassman, recitare Gioacchino Belli, entrando, travestito da soldato romano, nell'ufficio del giudice che gli muove accusa, Mariano Bonifazi interpretato da Ugo Tognazzi: " Cuanno se vede ch'er Governo nostro cammina senza gamme, e ttira via (...) cuanno se vede che lo Stato sbuzzica, e cch'er ladro se succhia tutto er grasso, 'er Governo lo guarda e nnu lo stuzzica...".

Eccola, l'impunita Italia dei piccoli poteri, dove mezze figure ricoprono senza dignità ruoli istituzionali, la retorica si trasforma e approda sul web coprendo la strafottenza e l'egoismo che hanno consumato l'Italia per cinquant'anni, rendondo ogni lavoro, umile o prestigioso, oggetto di traffico, ricatto, nonnismo, fino alla scomparsa stessa del lavoro.

Cinismo, sprezzo del futuro, grande retorica sulla famiglia che non corrisponde ad alcuna vera politica a favore dei giovani: Santonocito, responsabile di ogni trasgressione e anche della morte di una ragazza, ha sempre i giovani e la famiglia sulla labbra.
Dice addirittura: " Penso di mollare tutto e farmi povero. I poveri fra loro parlano...".
E accusa il giudice Bonifazi di essere prevenuto a livello ideologico, di non essere un buon giudice.

Il capolavoro di Risi è del 1971, prima degli anni di piombo e di Mani Pulite, assai prima di Berlusconi e della caccia ai giudici rossi (Santonocito è un perfetto ritratto del leader di Forza Italia), assai prima del triste populismo incompetente di Grillo: narra del boom seguito al fascismo ma è già idoneo a dire la retorica da tastiera di cui si avvale l'attuale potere.
Un potere che si fonda su algoritmi progettati da filosofi: in fondo, anche dietro Benito Mussolini c'era Giovanni Gentile.

E proprio Gentile nel 1938 editava i celebri versi di Tommaso Campanella: " Il popolo è una bestia varia e grossa, ch'ignora le sue forze (...). Tutto è suo quanto sta fra cielo e terra, ma nol conosce; e, se qualche persona di ciò l'avvisa, e' l'uccide ed atterra".