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Tempi lunghi sul fondo ristori I consumatori tallonano il M5s

PADOVA. Il termine del 30 marzo è passato, del decreto attuativo del fondo di ristoro per le vittime dei reati bancari ancora nessuna traccia. Nei giorni scorsi il deputato grillino Alessio Villarosa...

di Nicola Brillo
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PADOVA. Il termine del 30 marzo è passato, del decreto attuativo del fondo di ristoro per le vittime dei reati bancari ancora nessuna traccia. Nei giorni scorsi il deputato grillino Alessio Villarosa ha chiesto che sia il nuovo governo a occuparsene, allungando di fatto i tempi. Ma la cosa non sembra preoccupare le associazioni venete dei clienti delle ex popolari. «Si tratta di un termine indicativo, passato il quale non pregiudica nulla». Patrizio Miatello dell’associazione Ezzelino III da Onara è stato a Roma con l’avvocato Rodolfo Bettiol per incontrare alcuni nuovi parlamentari e sensibilizzarli sulla questione. «Abbiamo ricordato che il fondo è stato votato all’unanimità da entrambi i rami del parlamento – ha spiegato Miatello – ora i nuovi eletti devono proseguire nell’attuazione, senza mettersi di traverso. Chiediamo che nei decreti vengano rese quanto più semplici possibili le procedure di accesso, senza nessun paletto, anche per chi ha comprato le azioni nei decenni scorsi. Le risorse ci sono, quelle dei conti dormienti». Le associazioni dei consumatori chiedono al futuro governo che venga aumentata subito la dotazione finanziaria, oggi ferma a 100 milioni. Nei giorni scorsi il sottosegretario Pierpaolo Baretta ha ribadito che il decreto è «nella disponibilità e competenza governativa», ma che non è possibile «fare un decreto che non piaccia a chi ha vinto le elezioni». Dall’approvazione del fondo si sono svolte le elezioni, che hanno ribaltato le maggioranze e complicato l’iter di approvazione dei decreti attuativi. Ieri il governatore Zaia ha ribadito, chiedendo rinforzi a Treviso: «I processi sulle ex popolari venete devono essere rapidi, altrimenti vanno in prescrizione». Anche il senatore Antonio De Poli ha chiesto al ministero della Giustizia di ri-accendere i riflettori sul caso ex banche venete.

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