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A Vicenza e Treviso Lega e centrodestra lanciano la sfida al Pd

Nella città berica Rucco va all’assalto di Dalla Rosa Nella Marca Manildo cerca di resistere all’attacco di Conte

di Francesco Dal Mas
3 minuti di lettura

VENEZIA. Sopravviverà il Pd nell’enclave veneta del centrodestra o il cerino rimarrà solo in mano a Padova e Belluno? Ecco la domanda che ci si fa in queste ore nella sinistra italiana (ma non solo). Non è detto, comunque, che la risposta esca già questa sera dalle urne di Vicenza e Treviso, le due città dal responso più atteso. Probabilmente bisognerà aspettare il ballottaggio.

Sono ben 46 i Comuni del Veneto in cui oggi si va alle urne, dalle 7 del mattino alle 23. Gli elettori sono 255. 214 uomini e 270. 757 donne, complessivamente 525. 971. Un test politico, oltre che amministrativo, di tutto riguardo, per capire se sarà consolidato, oppure no, il risultato del 4 marzo, in altre parole se i grillini hanno digerito l’alleanza con la Lega e se i leghisti si stanno già ribellando ai no e agli ancor più numerosi ni del M5S ad esempio sulle infrastrutture. Lo spoglio si terrà già nella notte. Una decina le città con più di 15 mila abitanti e dove, pertanto, si potrebbe tornare a votare il 24 giugno, mare e montagna permettendo. Tra queste il padovano Piove di Sacco, l’unico dei 10 Comuni alle urne della provincia con più di 15 mila abitanti. Vicenza e Treviso sono le due “capitali” del voto oggi in veneto, ma numerose sono le curiosità. Ben 6 sono i Comuni che arrivano in anticipo rispetto alla scadenza naturale: spicca il caso di Adria, in provincia di Rovigo, dove è caduta la giunta guidata da Massimo Barbujani per le fratture interne alla maggioranza di centrodestra. Centrodestra che si è diviso anche a San Donà di Piave. Il Movimento 5 Stelle si è eclissato in questo turno elettorale, presentandosi solo a 10 appuntamenti. E fra questi manca Vicenza dove la lista locale non ha ottenuto la certificazione del blog.

Vicenza, appunto. Achille Variati, Pd, renziano critico, lascia dopo 10 anni. E dovrà quindi fare un passo indietro anche dalla presidenza della Provincia e dell’Upi. A contendersi il suo scranno sono Otello Dalla Rosa, del centrosinistra, e Francesco Rucco, del centrodestra, che hanno le maggiori opportunità di farcela. Dalla Rosa ha vinto le primarie del suo partito, Rucco, invece, si è presentato da civico e solo a campagna elettorale già aperta ha ricevuto la rappresentanza di Forza Italia e della Lega, in aggiunta l’appoggio del Popolo della Famiglia e delle liste Uniamo Vicenza, Lista Cicero e Lista Rucco. La sua candidatura ha attraversato un mare di fibrillazioni. Nulla a che vedere, comunque, con quelle dei grillini: il movimento aveva già la lista e il candidato, Francesco Di Bartolo, quando da Roma non è arrivata l’autorizzazione. Il consigliere comunale uscente Daniele Ferrarin ha annunciato che uscirà dal Movimento e che voterà e farà votare Dalla Rosa. Trai civici poi ci sarà il vigile del fuoco Leonardo Bano che rappresenterà la lista No Privilegi Politici e Andrea Maroso, candidato invece del movimento indipendentista Siamo Veneto. Della partita anche Potere al Popolo con l’organizzatore di eventi culturali oltre che musicista Filippo Albertin e Grande Nord, che invece ha scelto come candidata l’ex dirigente di banca Franca Equizi.

A Treviso la Lega è convinta di potersi riprendere il testimone della città passato a suo tempo da Gentilini a Gobbo. Il candidato è Mario Conte, appoggiato anche da una lista supportata dallo stesso Gentilini e da Zaia. Ma Giovanni Manildo, sindaco uscente del Pd, impegnato a subentrare a se stesso, è convinto di potercela fare. In campo anche il Movimento Cinque Stelle con Domenico Losappio, dottore di ricerca a Ca’ Foscari. A completare lo schieramento ci sono Said Chaibi, di origine marocchina, passato con Leu. e Maristella Caldato, che partecipa con una propria lista.

Particolarmente delicata, come si accennava, la situazione del centrodestra di San Donà di Piave, dopo le problematiche relazioni tra il vicepresidente Gianluca Forcolin e Francesca Zaccariotto, assessore a Venezia, hanno diviso lo schieramento con Lega e Fdi in corsa per Francesca Pilla, mentre Fi punta su Oliviero Leo. Cercherà di approfittarne Andrea Cereser, che punta al secondo mandato da sindaco. I candidati alla guida dei 46 Comuni sono 142 e 208 le liste.

Gli elettori più numerosi sono quelli di Vicenza, 146. 516, segue Treviso con 134. 972 elettori. Tre i Comuni dove si presenta un solo candidato, per cui il problema è quello di superare il quorum. Si tratta di Cencenighe Agordino, in uscita da un commissariamento, e dove è schierato Mauro Soppelsa, Pieve di Cadore, con Giuseppe Casagrande, che l’anno scorso non riuscì a superiore il fatidico 50+1 di elettori, e, guarda caso, il paese originario dell’ex caporedattore della Rai del Veneto, Moriago della Battaglia, con Giuseppe Tonello come unica candidatura.

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