In evidenza
Sezioni
Annunci
Quotidiani NEM
Comuni

Radiocollare ai lupi del Veneto «Così allevamenti al sicuro»

Già 75 assalti a mucche e pecore, piano della Regione ma niente abbattimenti L’assessore Pan: monitoraggio come per gli orsi e app per far scattare l’allarme

di Francesco Dal Mas
2 minuti di lettura

VENEZIA

I 43 lupi del Veneto ringraziano Luca Zaia. Il presidente della Regione, che a suo tempo aveva salvato dalla caccia di selezione, i cervi del Cansiglio, questa volta ha messo in sicurezza questi altri carnivori, seppur autori di 75 predazioni dall’inizio dell’anno, per un totale di 19 tra vacche, pecore, capre ed asini. Anziché abbatterli ha deciso che venga adottato il sistema di controllo degli orsi: il radiocollare. Quando l’animale si avvicinerà alle aree di allevamento e di pascolo scatteranno “barriere virtuali” e segnali di allerta in modo da avvisare l’allevatore, provvisto di un’apposita App, e da scoraggiare il predatore con luci stroboscopiche e avvisi acustici.



Una prima sperimentazione addirittura in campo europeo, che sarà implementata, per quanto riguarda il Veneto, in Lessinia, sull’Altopiano di Asiago (Monte Carega), per poi passare al Bellunese, le aree dove vagano i 6 branchi certificati. I lupi, dunque, verranno catturati e anestetizzati fino a 10 esemplari tra la metà dell’estate e sino alla fine dell’inverno. L’operazione sarà gestita in collaborazione con l’Ispra che ha specificato tecniche, modalità e presidi per garantire l’incolumità degli animali.



I collari sono i Gps-Vhf che consentiranno di monitorare con precisione abitudini di vita, spostamenti e attività dei lupi. Il piano lo ha annunciato – con sorpresa di chi si immaginava un inizio di caccia, tra cui numerosi allevatori e tanti leghisti, ma non solo - l’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan, ieri al tavolo regionale per la gestione del lupo e dei grandi carnivori, convocato a Venezia.

La Regione ha già ricevuto l’ok del Ministero dell’Ambiente, il cui titolare, Sergio Costa, nei giorni scorsi si era pronunciato contro l’eventuale abbattimento, seppur controllato. «Si tratta della prima esperienza in Europa dell’utilizzo della telemetria per la mitigazione del conflitto tra uomo e lupo» ha spiegato Pan, aggiungendo che i sistemi di cattura e di immobilizzazione farmacologica sono già stati sperimentati con successo in Toscana e nel parco della Maiella.



Il progetto di monitoraggio sarà realizzato dalla polizia provinciale, dal personale della Regione e del Parco, dagli agenti dei Carabinieri Forestale. L’utilizzo congiunto di videotrappole, sistemi di rilevazione telemetrica e di analisi genetiche – sottolinea Pan – saranno determinanti per consentire di intervenire prontamente e adeguare gli interventi di prevenzione anche in base agli spostamenti degli animali. Per chi ha subito danni, quindi, resta il sistema degli indennizzi, a monte comunque del monitoraggio dei branchi che continua e della fornitura recinti elettrificati (ben 200 già consegnati), nonché della disponibilità di 10 pastori maremmani abruzzesi come cani da guardianìa. La mappatura genetica servirà anche ad individuare eventuali esemplari ibridi, e a favorirne la cattura. Per la realizzazione del progetto si preventiva una spesa di 150 mila euro in due anni.

Soddisfatto Andrea Zanoni, consigliere regionale Pd, che prima del tavolo aveva così ammonito: «La Regione non illuda gli allevatori prendendo scorciatoie sbagliate: il problema predazioni non si risolve sparando a lupi e orsi». —





I commenti dei lettori