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Un fiume di podisti da tutto il mondo tra bandiere e selfie

Basil dal Sudafrica, fisico scultoreo: «È la mia prima volta a Venezia» Largo alla fantasia: capelli verdi, berretti a forma di ranocchia

di Giacomo Piran
1 minuto di lettura
STRA. Un fiume di podisti sorridenti e felici portano una raggio di sole nella grigia mattinata di ieri. Oltre ottomila i partecipanti della 32ª Venicemarathon partita, come da tradizione, davanti a Villa Pisani a Stra. Un fiume di persone che idealmente si è affiancato al Naviglio Brenta, vecchio alveo del Brenta, cornice ai podisti nel primo tratto delle loro fatiche.

I primi atleti si sono presentati ben prima delle 8 davanti allo striscione della partenza per iniziare il riscaldamento e per gustarsi gli splendidi scorci della Riviera del Brenta. Anche quest’anno è stato aperto il parco di Villa Pisani con i podisti che hanno potuto allenarsi al suo interno e scattare foto ricordo. Nutrita la presenza di podisti provenienti da ogni continente. Arrivano sorridenti Etsuko, Yumi e Shinji (con un simpatico cappellino a forma di ranocchia), tre giapponesi provenienti da Nagano, città famosa per aver ospitato le Olimpiadi invernali nel 1998. Tutti sono alla loro prima maratona di Venezia ed Etsuko è alla prima “sfida” assoluta sulla distanza. Arrivano poi cinque atleti delle Filippine che però risiedono a Parigi – Janet, Marissa, Mhae, Bayani e Marivic – alla loro prima esperienza nella Venice Marathon. Chiassosi, festanti e sorridenti sono i ragazzi del “Gruppo Verde Pisello” di Buccinasco, provincia di Milano, che si presentano in massa a questa Venicemarathon. Ben 30 hanno corso la 42 km mentre altri 15 hanno affrontato la 10 km. Fisico scultoreo e sorriso contagioso: si tratta di Basil, ragazzo del Sudafrica che è arrivato alla partenza con una maglia con la bandiera del suo Paese. «Ho corso molte maratone», racconta prima del via, «ma è la mia prima volta a Venezia. È bellissimo qua».

Una folta chioma verde e grandi occhialoni spuntano in mezzo alle migliaia di podisti. Marco di Caorle assieme ad Elena: «Ho deciso di vestirmi in questo modo perché quest’anno voglio godermi la corsa e il paesaggio e non guardare al cronometro». Molti i podisti provenienti anche da Germania, Francia e Croazia ben riconoscibili quest’ultimi per la grande bandiera sulle spalle. Grande emozione poco prima della partenza per il minuto di raccoglimento in ricordo di Claudio Zamengo e Gianni Orsini.

La Venicemarathon, preceduta dall’Inno di Mameli intonato dal coro alpini “San Francesco” di Cittadella, ha attirato migliaia di persone lungo la Riviera del Brenta che hanno voluto applaudire i podisti e salutare i propri amici in gara.

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