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«A Carpenedo le case costano troppo»

Il parroco don Antoniazzi ha contato 270 alloggi liberi nel giro delle benedizioni. «Costi più accessibili alle giovani famiglie»

di Marta Artico
2 minuti di lettura

MESTRE. Sono 270 gli alloggi liberi a Carpenedo, solo nell’area che ricade sotto la parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio. Il dato è sicuro, perché proviene dalla benedizione delle famiglie del parroco, Don Gianni Antoniazzi, il quale nell’ultima edizione della sua “Lettera Aperta”, affronta il delicato tema dell’invecchiamento della popolazione, dei funerali che superano di gran lunga i battesimi, che si riducono al lumicino se si considerano solo i residenti.

Prezzi alle stelle. «Carpenedo», scrive, «è abitata prevalentemente da coppie di anziani, mentre i giovani degli anni Ottanta sono andati a cercare casa altrove. È vero però che in questa zona di Mestre il costo degli immobili resta ancora molto alto. A Carpenedo, il prezzo di un appartamento è ben più alto che in altre parti della città. Col risultato che 270 alloggi sono ancora vuoti. Forse sarebbe il caso di domandare costi più accessibili alle giovani famiglie».

Registro delle benedizioni. La stima del parroco, è basata sull’indagine del parroco, che ha testato con mano la situazione. «Alcuni appartamenti sono liberi perché non in vendita», spiega, «perché c’è chi ci vuole guadagnare di più e attende che il mercato si riprenda, altri per pigrizia, o perché ci sono situazioni varie, coproprietà, un po’ di tutto. Sta di fatto che non sono abitati e il mio è un dato reale che si basa sulla “vita”. Se anche la casa è di un cinese che ci risiede una settimana l’anno, per me è vuoto». Don Antoniazzi ricorda anche i 65 alloggi liberi di piazza Carpenedo, quelli che facevano parte del convento delle suore che se ne sono andate». Da qui l’appello: «Il parroco di Castello di Godego aveva chiesto ai fedeli di spegnere la tivù e fare più figli. Io chiedo di abbassare i costi degli alloggi».

Alloggi cari, dipende quali. «Gli immobili sono disabitati per motivi diversi», spiega Franco Laghezza, dell’agenzia immobiliare di viale Garibaldi, «è vero che la maggior parte vuole abitare in questa zona e non in via Cappuccina», spiega, «così come il fatto che sicuramente qui chi vende ci perde meno. Però ci sono situazioni differenti. In via Gallina, ci sono appartamenti in stabili datati senza ascensore che costano poco. Un quarto piano senza ascensore in via Oberdan o in via Rielta, si può acquistare per poco più di 100 mila euro. Se non ci sono determinate condizioni richieste dal mercato oggi, il prezzo cala». Ma l’affare ha meno appeal. «Al contrario un appartamento in rotonda Garibaldi nel nuovo stabile in via di costruzione, quello viene venduto tra i 5-6mila euro al metro quadro. Anche in viale Garibaldi un appartamento con ascensore seppure vecchio costa, del resto questa è la zona più richiesta e i costruttori tentano di edificare tutti in quest’area».

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