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Campane nuove grazie a un colletta avviata su Facebook

Dopo tre anni ripristinato il guasto causato da un fulmine del sistema di amplificazione della chiesa di Gesù Lavoratore

di Massimo Tonizzo
1 minuto di lettura

MARGHERA. Dopo ben tre anni, una delle chiese più significative di Marghera per posizione e attività, il Gesù Lavoratore dell’area di via Fratelli Bandiera, torna a sentire il suono, arricchito e reso più moderno, delle sue campane.

Non quelle tradizionali ovviamente, ma, come ormai avviene in quasi tutte le chiese più moderne, quelle generate elettronicamente da un sistema di amplificazione e diffusione che, come si sono accorti con gioia e stupore gli abitanti d Marghera da alcune settimane, si possono sentire chiaramente, e con piacevoli variazioni di tono anche in lontananza.

Dopo il guasto al sistema elettrico causato da un fulmine che aveva messo fuori uso in maniera seria l’impianto quasi tre anni fa, da alcune settimane, prima solo come prova, poi sempre più di frequentemente, giusto in tempo per la messa di Natale la parrocchia del Gesù Lavoratore di Marghera ha potuto finalmente riascoltare il suono delle sue campane ad accompagnare la celebrazione.

«Si tratta», spiega don Giuseppe Volponi, parroco di san Pio X e dal novembre scorso subentrato a don Luca Biancofior anche nella conduzione della chiesa del Gesù Lavoratore, «Di un impianto completamente nuovo, un sistema elettronico multi suono di diffusione moderno e funzionale, molto migliorato nella qualità e nella potenza di diffusione, che è andato a sostituire totalmente quello danneggiato dal fulmine tre anni fa. I lavori di sostituzione del blocco centrale dell’apparato e del cambio di suoni erano stati già decisi da don Luca, ma solo adesso si sono potuti svolgere grazie ad alcune donazioni volontarie e all’impegno dell’intera parrocchia».



I soldi necessari sono stati raccolti come offerte durante le celebrazioni e attraverso una raccolta fondi indetta via internet dalle pagine Facebook legate alla parrocchia, ma il grosso della cifra è poi stata aggiunta dal Centro Opera don Orione, sempre sotto forma di donazione, ed è servito anche per i lavori di pulizia e sistemazione interna dell’intera chiesa.

Sulla cifra effettiva dal Gesù Lavoratore glissano parlando di «dono della provvidenza da non rendere pubblico», ma per un impianto del genere la spesa non è normalmente inferiore ai 4.000 euro.

Positive, ovviamente, le prime reazioni dei parrocchiani «Siamo contenti che le campane abbiano cominciato a suonare, ci mancavano tanto», scrive su Facebook Gabriella. «Se abbiamo potuto nel piccolo contribuire siamo felici, e io lo sono di sentirle suonare tutte le mattine», mentre Renato aggiunge: «Un grazie dovuto, dopo tante collette e tante anime buone».

Ieri sera le campane hanno suonato a pieno volume alla messa delle sei per salutare, come ogni anno ma forse con più gioia rispetto agli ultimi tre, il tradizionale volo della Befana dal tetto della chiesa.

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