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Documenti con il suo nome ma non è Alvise Maniero

L’ex sindaco di Mira e ora deputato nel mirino di Stefano Ramunni il “re delle truffe” scarcerato a Treviso venerdì scorso e scoperto dalle “Iene”

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MESTRE. «Onorevole, stia attento. Non è che il giovane complice di Ramunni gira con la sua identità?». La domanda, lanciata dall’inviato de “Le Iene”, Giulio Golia, durante la trasmissione di domenica sera, ottiene la pronta risposta del deputato cinque stelle, ed ex sindaco di Mira, Alvise Maniero.

Finito, suo malgrado e controvoglia, nel mirino del “re delle truffe d’Italia” Stefano Ramunni (nella foto qui sotto), scarcerato a Treviso venerdì scorso dopo tre mesi trascorsi nel carcere di Santa Bona, per l’ennesima truffa (era stato fermato a Castelfranco con lampeggiante delle forze dell’ordine e documenti falsi che attestavano la sua appartenenza al corpo diplomatico vaticano).

Maniero stesso racconta. «Mi ero messo in guardia da solo perché sto molto attento ai miei account in rete e sabato, quindi prima della trasmissione de “Le Iene”», dice l’onorevole, «avevo rilevato delle anomalie con tentativi sospetti di accesso ai miei account. Ho prontamente segnalato alla Polizia postale, ai carabinieri e ai servizi di controllo. E sono riuscito a risalire ad un numero di telefono e ho parlato, credo, con quel truffatore. Lui mi ha risposto in modo disinvolto dicendo di lavorare per il Ministero della giustizia del Vaticano che non esiste. Io ho spiegato che forse c’era un caso di omonimia e ho ripetuto più volte, scandendolo, il mio nome. Alla fine ha capito perché ha riagganciato. Da quanto so ha realizzato un documento con la sua foto e il mio nome. Ora sono in corso indagini e ovviamente, per motivi di investigazioni, non posso dire di più», spiega Maniero.

Il truffatore, mago delle sostituzioni d’identità, era stato scarcerato venerdì scorso dal carcere di Treviso. Il giudice aveva accolto l’istanza del difensore. La troupe de “Le Iene” che volevano intervistarlo in carcere si è lanciata sulle sue tracce. Ramunni, con il complice Giovanni Chiaromonte, 25 anni, è partito dalla stazione di Treviso e ha raggiunto Padova, passando per Venezia. E qui, i due sono stati visti in un internet point dove sono rimasti tre ore scaricando, spiega la trasmissione, codici fiscali e altri documenti. E dal registro delle stampe, l’inviato de “Le Iene” Golia ha trovato la pagina Wikipedia dedicata ad Alvise Maniero. Ieri Ramunni è stato individuato dalla troupe televisiva a Genova e intervistato.


Utili, forse, anche i dati raccolti dall’onorevole. «Stavolta ha clonato il cittadino sbagliato», dice Maniero. «Io ho strumenti e conoscenze per difendermi in rete ma penso a tutti quei cittadini che rischiano di essere preda di questi personaggi e vedersi rovinata la vita, ritrovandosi intestate spese e mutui che mai hanno contratto», commenta amaramente Maniero. «Servono più tutele e in Parlamento dovremo anche pensare a garantire più risorse alle forze dell’ordine».

Mitia Chiarin
 

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