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In ospedale cade un topo dal soffitto e graffia un’infermiera

Momenti di panico, la donna è rimasta sotto choc. I locali sono stati immediatamente derattizati

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura

JESOLO. Cade un topo dal soffitto e piomba sulla testa di un’infermiera. È accaduto all’ospedale del lido di Jesolo e subito la notizia ha fatto il giro della struttura. La donna, oltre allo stupore e allo spavento, è stata graffiata leggermente a una mano dal roditore che poi è fuggito velocemente scomparendo. Sembra che provenisse da un tubo che scorre lungo il soffitto.

Un episodio spiacevole che ha nuovamente aperto il dibattito sulla vetusta struttura dell’ospedale di via Levantina. L’azienda è subito intervenuta e corsa ai ripari con una completa deratizzazione. L’ospedale risale addirittura ai primi del ’900, conosciuto come istituto Dux e poi istituto marino in cui venivano ricoverati i reduci della Grande Guerra, famoso per le cure elioterapiche.

Nonostante i numerosi interventi, la struttura è datata e immersa nel verde di una pineta rigogliosa in cui anche i topi trovano i loro passaggi per entrare attraverso tubazioni e cunicoli. Non sono stati espressi commenti da parte dell’azienda in merito a questo discusso episodio e pare che la donna sia stata sottoposta a tutti gli esami per scongiurare eventuali infezioni come può essere la leptospirosi.

Ma si trattava a quanto risulta di un topolino e non di un ratto proveniente dalle fogne. La donna è rimasta sotto choc per la paura, come è lecito immaginare in questi casi. È ricorsa alle cure mediche e la ferita subito disinfettata. Non è in pericolo. Ma il personale ha lamentato il fatto che l’ospedale, ormai molto vecchio, possa nascondere simili insidie che di certo non dovrebbero esserci.

Il dibattito è iniziato da tempo. La Regione sta investendo molto nel rifacimento e riqualificazione delle tre strutture ospedaliere del Veneto orientale, San Donà, Portogruaro e Jesolo, e proprio nei giorni scorsi il presidente della Regione Luca Zaia ha confermato che per lui la questione dell’ospedale unico, o come si dice oggi, nuovo, è chiusa e che bisogna puntare alla ristrutturazione delle sedi attuali.

Ma i sindaci e la loro conferenza che opera nella sanità stanno esprimendo una nuova esigenza del territorio dopo che il dibattito, a dire la verità eterno fino a diventare stucchevole sull’ospedale unico era stato affondato per incapacità di mettersi d’accordo. Ristrutturare l’ospedale di Jesolo verrebbe a costare molti milioni, mentre sarebbe possibile realizzare un ospedale appunto nuovo fondendo quello di San Donà e di Jesolo in una zona intermedia.

Potrebbe essere lungo la bretella che collega al casello di Noventa, oppure nella località di Passarella o ancora a Caposile. L’ospedale di Jesolo verrebbe così venduto, incamerando molti milioni, essendo una struttura appetibile dal punto di vista del turismo anche quello sanitario che potrebbe essere gestito da privati, magari sotto forma di uno stabilimento termale. —


 

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