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Mose, il Consorzio assume l’ingegner Zanonato

È il fratello dell’ex sindaco di Padova e dovrà vigilare sulla fase di avviamento dell’opera attesa per la fine del 2021

A.V.
1 minuto di lettura

Il Consorzio assume tecnici per la fase di “avviamento” del Mose. Un nuovo ingegnere chimico ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato, scelto tra i 15 che avevano presentato la domanda dopo l’uscita dell’avviso di gara, nell’aprile scorso.

Si tratta di Marcello Zanonato, chimico padovano, fratello dell’ex sindaco di Padova Flavio. Ad assumerlo, dopo un colloquio, la commissione formata dal commissario Francesco Ossola, dal direttore generale Zanotti, dall’ingegnere padovano Alberto Borghi, già collaboratore del Comune di Padova quando faceva parte dell’azienda Thetis di proprietà del Consorzio, allora diretto da Giovanni Mazzacurati ed Hermes Redi. Notizie di cui ieri si discuteva nella sede del Consorzio all’Arsenale e al Provveditorato alle Opere pubbliche di Rialto.

Il Mose è di nuovo sotto i riflettori, dopo il blocco dei cantieri e le denunce fate arrivare anche sul tavolo del ministero da parte del provveditore Roberto Linetti. I lavori non vanno avanti, e adesso il commissario Ossola, ingegnere torinese del Politecnico, si sta occupando di rinforzare la struttura tecnica. Ne fanno parte suoi consulenti di fiducia, come gli ingegneri torinesi del Politecnico Fabio Manzione e Sara Lovisatti. Adesso anche Zanonato. Un professionista conosciuto a Padova, che porta lo stesso cognome dell’ex sindaco Pci e poi Ds. Negli anni dal 2007 al 2013 Il Consorzio ha collaborato collaborava finanziariamente con il Comune di Padova per il premio Galileo. 25 mila euro l’anno per un totale di 148 mila.

Tempi in cui il Consorzio di Mazzacurati finanziava enti pubblici e privati, associazioni e comitati. Poi è arrivata l’inchiesta e tutto si è bloccato. Compresi i lavori del Mose. Che prima procedevano spediti, ma senza controlli degni di questo nome. Si è scoperto durante la gestione commissariale che molti lavori non sono stati eseguiti “a regola d’arte”. E che la grande opera ha bisogno di manutenzioni più particolari e più frequenti, ma anche più costose. È stata denunciata la corrosione delle cerniere, l’incrostazione delle paratoie sui fondali. E le macchine senza gli impianti di aerazione sott’acqua rischiano di essere danneggiate. Temi su cui il provveditore Linetti ha scritto rapporti all’Anac di Cantone e adesso al ministro del nuovo governo Danilo Toninelli. Intanto il Consorzio assume ingegneri per la fase di avviamento delle paratoie. Che dovrebbe partire a fine 2018 per concludersi il 31 dicembre del 2021. —

A.V.

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