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Venezia, frase choc contro gli ospiti di Israele. Sospesa dall'hotel di San Clemente

La giovane in un post su Facebook: «Fosse per me riaprirei i campi». La protesta dei clienti e la sanzione della struttura a cinque stelle

Francesco Furlan
1 minuto di lettura

ISOLA DI SAN CLEMENTE. Due frasi antisemite pubblicate in un gruppo facebook con più di 50mila iscritti, le telefonate di protesta di alcuni clienti dell’hotel e la reazione immediata della struttura, con la sospensione per dieci giorni della dipendente, autrice di quelle frasi. Decisione immediata presa dalla direzione del San Clemente Palace Kempinski, albergo a cinque stelle tra i più famosi, e lussuosi, della laguna.

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«Dopo due Pasque ebraiche in buy out (300 persone in casa per 10 giorni) fosse per me riaprirei i campi». E ancora, pochi secondi dopo: «Il problema è che si sentono in credito verso l’umanità per i torti subiti...ma se è dai tempi degli egizi che li perseguitano un motivo ci sarà! ». Commenti postati su facebook alcune settimane fa – all’inizio di settembre – in riferimento alla prenotazione di tutto l’albergo (il buy out della prima frase, ndr) da parte di alcuni clienti arrivati da Israele, la scorsa primavera, per festeggiare la Pasqua ebraica in uno degli alberghi più famosi di Venezia, nell’isola di San Clemente, struttura di lusso gestita da alcuni anni dal gruppo internazionale Kempinski, casa madre a Ginevra, primo albergo fondato alla fine del 1800 proprio da un imprenditore di religione ebraica.



Le frasi non sono passate inosservate, anche perché la dipendente del San Clemente Palace Kempinski ha pubblicato i commenti sul gruppo “Quelli che...lavorano in hotel” al quale sono iscritti più di 50 mila persone, perlopiù dipendenti di strutture ricettive che si scambiano commenti sui clienti, consigli sugli alberghi da visitare quando si va in vacanza, dritte su posti di lavoro e assunzioni. «Quando abbiamo ricevuto le prime telefonate di protesta», spiegano dall’albergo, «abbiamo subito verificato che cosa era accaduto e convocato la dipendente». Nel frattempo la ragazza, impiegata al front-office dell’albergo dove si occupa del check-in dei clienti, è stata eliminata dal gruppo facebook, e le sue frasi cancellate, anche se in tanti avevano ormai fotografato quella discussione.



Dopo aver accertato la veridicità di quanto accaduto la direzione dell’hotel ha subito convocato la dipendente, decidendo, come sanzione disciplinare, di sospenderla dal lavoro per dieci giorni, il massimo previsto dal contratto nazionale di lavoro del settore turistico. «Prendiamo totalmente le distanze da quanto accaduto», fanno sapere dall’albergo dell’isola di San Clemente, precisando anche che i commenti della dipendente non sono stati scritti durante l’orario di lavoro. Oltre alla sospensione la sede veneziana della Kempinski ha deciso di inviare un report su quanto accaduto anche a Ginevra dove si trova la sede centrale del gruppo alberghiero. —


 

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