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San Michele a lucido dopo il maltempo. Processione di veneziani sulle tombe

Fino a domani garantita dall’Actv la linea straordinaria gratuita DE per raggiungere l’isola in occasione della festività

Nadia De Lazzari
1 minuto di lettura

VENEZIA. Cimitero di San Michele in Isola gremito, per tutta la giornata, alla vigilia della festa di Ognissanti e della commemorazione dei defunti. Dopo il maltempo, gli operai hanno completato ieri una certosina pulizia, tanto che il camposanto principale si presentava lindo ed ordinato. Moltissimi i veneziani, soprattutto quelli che ora risiedono a Mestre e Marghera, si sono diretti nella «città dei morti» usufruendo della linea straordinaria DE, servizio gratuito dell'Actv, garantita fino al prossimo venerdì 2 novembre. «Abbiamo anticipato di un giorno la visita in questo cimitero considerando la bella giornata di sole. Il meteo segnava acqua oggi e domani. In questi giorni andremo invece a Mestre e a Marghera da altri nostri cari defunti. Da quando ci siamo trasferiti in terraferma veniamo qua una volta all'anno. Abbiamo nonni, zii, cugini» hanno spiegato i più.

Qualche delusione dei veneziani più affezionati alle tombe di personaggi celebri come Giacinto Gallina, Cesco Baseggio, Emilio Vedova. Arrabbiata Lilia Montagni: «E' vergognoso che nessuno si ricordi di loro. Almeno un piccolo segno di riconoscenza e di affetto verso quei veneziani che hanno reso grande la nostra città nel mondo intero. Bisogna ricordarsi di loro». Come il pittore Emilio Vedova: solo una lastra di marmo nera; come l'erede della grande stagione goldoniana Giacinto Gallina e l'attore teatrale Cesco Baseggio che hanno solamente una lapide.

Non c’erano solo veneziani al cimitero, ma anche molti turisti incuriositi dai quattro angoli del pianeta. Non tutti con il contegno dovuto al luogo. Tra le tombe ieri mattina si aggirava una ragazza inglese, con una poco divertente maschera del medico della peste. Altri turisti invece sbocconcellavano panini, altri erano intenti a fotografare i recinti, le tombe, le statue. La signora Marì, ex insegnante, non ha esitato a commentare questo atteggiamento: «Troppa libertà, anzi troppa permissività».

Fiori ma anche degrado nel cimitero monumentale. Il recinto XV evangelico è una desolazione: lapidi sbrecciate, croci rotte, lastre di marmo fessurate, crateri nel terreno, radici aggrovigliate dentro le tombe. «Lo spettacolo è desolante. I fondi della comunità anglicana hanno limitati» commenta sottovoce un giovane veneziano intento a pulire con la scopa la tomba dei nonni. Poco distante uno studente si avvicina e fotografa la tomba di Ezra Pound, poeta, saggista e traduttore statunitense morto a Venezia il primo novembre 1972. Dopo l'acqua alta che ha colpito la città grande lavorìo in cimitero: quattro squadre e venti operai hanno lavorato diverse ore. «Qui è stato un disastro, le foglie e i rami erano dappertutto. La zona più bassa si è completamente allagata. Tutti ci siamo fermati oltre l'orario». Il cimitero apre alle 7,30 e chiude alle 17. Da sabato 3 l'orario ritorna dalle 7,30 alle 16,30. —

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