Palermo

Rito funebre islamico al Policlinico di Palermo, firmato l'accordo tra manager e imam

Il convegno "Salute e identità religiose" al Policlinico di Palermo 
Se un cittadino islamico muore all'interno dell'ospedale, i parenti potranno celebrare il rito del lavaggio del corpo e della vestizione
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I cittadini musulmani avranno la possibilità di celebrare il rito funebre islamico, che prevede il lavaggio del defunto, la vestizione e una preghiera collettiva, anche all'interno del Policlinico di Palermo. Ci sarà anche un albo degli imam al quale l'azienda universitaria attingerà ogni volta che un paziente islamico muore in corsia. Per la prima volta in Italia è stato firmato stamane un protocollo d'intesa tra il commissario Fabrizio De Nicola e il presidente della comunità religiosa islamica italiana, Imam Yahya Pallavicini, che consentirà di celebrare il rito funebre islamico in caso di decesso in ospedale.

"Con questa iniziativa il Policlinico dimostra di essere attento al cambiamento che l’attuale dimensione multireligiosa, multiculturale e multietnica di Palermo impone ai cittadini e alle istituzioni. Il Policlinico in questo ha una lunga tradizione perché, oltre ad ospitare un ambulatorio di Medicina delle migrazioni, ha percordi dedicati anche in altri reparti come Ginecologia, Pediatria, cure palliative dove i pazienti di fedi e culture diverse trovano un'assistenza su misura rispetto alle loro particolari esigenze", ha detto il manager De Nicola. "E' il primo protocollo di questo tipo in Italia - dice l'imam Pallavicini - e speriamo di esportarlo anche nel resto d'Italia. Un modello che mette insieme senza formalismi il rispetto delle regole e delle norme nazionali con le esigenze di una comunità religiosa diversa da quella cattolica. Speriamo di poter estendere questa collaborazione anche ad altre questioni, non solo a quella funebre. Con il Comune di Palermo stiamo cercando per esempio di trovare un accordo anche in tema di sepoltura per garantire che i cittadini musulmani siano seppelliti in tombe orientate verso La Mecca e che la salma sia a contatto, anche solo simbolicamente, con la terra. come prevede la tradizione musulmana".

Per Mario Affronti, responsabile dell'ambulatorio di Medicina delle Migrazioni, "si tratta di un ulteriore tassello verso l'integrazione delle comunità straniere nel nostro sistema sanitario. La percentuale di cittadini islamici assistiti nell'ambulatorio è superiore al 35 per cento". Anche Francesco Bongiorno, consulente per i temi legati alla salute dei migranti dell'assessorato regionale alla Salute, la firma del protocollo è un'occasione importante: "Prima - dice - si parlava di musulmani, ora si parla con i musulmani. A marzo l'assessorato ha aperto un tavolo sulla salute dei pazienti islamici con i rappresentanti delle comunità musulmane siciliane. Sono in arrivo leggi per regolamentare le pratiche più diffuse, dalla circoncisione alla donazione degli organi, dalle vaccinazioni alla macellazione delle carni".

Alla tavola rotonda "Salute e identità religiose" sono intervenuti anche il sindaco Leoluca Orlando, il direttore dell'ufficio pastorale per l'Ecumenismo e per il Dialogo interreligioso Don Pietro Magro e rappresentanti delle comunità islamiche della Sicilia, della chiesa valdese e della comunità ebraica.