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Sgarbi attacca Di Matteo: “Ha beneficiato delle minacce di Riina”. Il pm: “E’ già a processo per diffamazione”

(lapresse)
Il nuovo assessore regionale ai Beni culturali è intervenuto alla trasmissione Agorà su Raitre. Il leader dei 5 stelle Cancelleri: "Il governatore scelga da che parte stare". Anche il Pd chiede le su dimissioni. Croctta: "Vittorio non capise nulla di mafia". La replica: "Dem e grillini pusillanimi, non chiedo scusa. Chieda anzi scusa lui a Fiammetta Borsellino"
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Il suo attacco al magistrato antimafia Nino Di Matteo si trasforma subito in un caso politico, e adesso dai 5 stelle al Pd in tanti chiedono al governatore Nello Musumeci di mettere fuori dalla giunta Vittorio Sgarbi.  L'assessore ai Beni culturali, intervenendo ad Agorà su Rai3, ha detto che il  pm Nino Di Matteo, oggi sostituto alla Direzione nazionale antimafia, "ha tratto beneficio delle minacce di morte ricevute dal carcere da Totò Riina. Ha cavalcato l'onda per fare il martire":  "Io devo essere libero di dirlo - ha detto Sgarbi - quante cittadinanze onorarie ha avuto dopo le minacce? Ne hanno fatto un martire". Di Matteo ha ribattuto seccamente: "Non intendo replicare a questo signore che, per affermazioni dal contenuto molto simile, è già stato rinviato a giudizio per diffamazione aggravata mei miei confronti - dice all'Adnkronos -  Il processo inizierà a gennaio davanti al Tribunale di Monza".

La frasi di Sgarbi mettono in imbarazzo Musumeci, che lo ha nominato in giunta. In passato, quando il nuovo governatore siciliano era presidente della commissione Antimafia all'Assemblea regionale siciliana, Musumeci aveva più volte espresso la sua solidarietà al pm Di Matteo per le minacce ricevute e lo aveva invitato personalmente a una seduta della Commissione dedicata solo al magistrato. Alla fine della seduta Musumeci aveva detto: "Dobbiamo neutralizzare ogni tentativo di isolamento" nei confronti del magistrato.

E il caso diventa subito politico. I 5 stelle chiedono a Musumeci di ritirare immediatamente la delega di assessore a Sgarbi: "Le parole Di Sgarbi sono inaccettabili, spero che Musumeci abbia il coraggio di prendere le distanze da questa vergogna, gli ritiri le deleghe e lo mandi via, a questo punto è inaccettabile anche la sua presenza come assessore di questa Regione - dice Giancarlo Cancelleri - Musumeci deve scegliere con chi stare, con Nino Di Matteo e la lotta alla mafia o con Sgarbi e chi infanga e offende la storia degli eroi antimafia di questa terra e chi oggi rappresenta la migliore presenza dello Stato. A Nino Di Matteo la mia solidarietà e quella di tutto il gruppo parlamentare del M5S all’Ars".  Dello stesso avviso l'eurodeputato Ignazio Corrao: "Musumeci e Sgarni chiedano scusa a Di Matteo".

Anche il Pd chiede le dimissioni di Sgarbi:
"Già è stato un grave errore nominare un ex sindaco di un comune sciolto per infiltrazioni mafiose a capo di un assessorato regionale, per la prima volta nella storia della Sicilia - dice Laura Garavini, componente dem della commissione Antimafia nazionale -  Oggi non metterlo fuori dalla giunta dopo le dichiarazioni contro il magistrato della Dna Nino di Matteo sarebbe un segnale devastante per una terra dove Cosa Nostra non è certo sconfitta, come dimostra anche l'operazione di oggi. Credo che il presidente Musumeci sappia bene che screditare ed isolare i magistrati che hanno investigato e colpito le mafie non possa essere tollerato, soprattutto se l'opera di delegittimazione arriva dai vertici della Regione, e ne trarrà le conseguenze".

La replica di Sgarbi: "Musumeci? Non mi ha chiamato. Lui ha fatto bene a invitarlo in commissione antimafia, ma io sono libero di esprimere la mia opinione. Sventurata la terra che ha bisogno di eroi e per me Di Matteo non è un eroe. Io ho solo fatto un paragone: per me la foto di Salvini nel covo di brigatisti rende pubblicità al leader leghista, così come le minacce di Riina a Di Matteo. Perché il pm palermitano non ha detto niente quando Fiammetta Borsellino ha ricordato che faceva parte di una procura massonica che ha fatto un depistaggio sulla strage di via D'Amelio? Le dimissioni invocate per me dai pusillanimi di Pd e M5S sono per me motivo di orgoglio. Non ci penso proprio a chiedere scusa al pm Di Matteo. Non è un eroe. Chieda Di Matteo scusa alla Sicilia. Quei poveretti incapaci mitizzano un uomo senza motivo, vorrei proprio sapere perché Di Matteo sarebbe un eroe". E torna sulle dimissioni chieste dal M5S a Sgarbi: "Ma che devo dire a quei poveretti che si sono già dimessi da loro stessi? Non hanno né idee né zucca. Ribadisco: perché dovrei dimettermi?. Di Matteo chieda scusa a Fiammetta Borsellino che ha parlato di depistaggio della Procura di Di Matteo- dice - le minacce di Riina non hanno avuto esito". E sottolinea: "Non adoro Di Matteo e lo critico con le stesse parole di Fiammetta Borsellino". E ancora su chi chiede le sue dimissioni, come M5S e Pd: "Ma non ci penso proprio". Alla domanda se non farà nessuna marcia indietro dice: "Ma niente affatto! Anzi, marcia avanti".

A Sgarbi scrive una lettera pubblica l'ex governatore Rosario Crocetta: "Caro Vittorio, voglio inviarti unmessaggio. Ti conosco troppo per lasciarmi andare a interpretazioni criminalizzanti, per le tue dichiarazioni frettolose e improvvide su di Matteo. Se ricordi bene, quando decidesti di candidarti a sindaco di Salemi - dice ancora Crocetta - ti consigliai di lasciar perdere, proprio per le tue posizioni negazioniste sulla mafia. Non mi desti ascolto, il risultato lo conosciamo bene, il Comune venne sciolto per infiltrazioni mafiose.Tu neghi che quelle infiltrazioni ci siano state e lo fai perché non sai leggere la mafia e, quindi, non la sai individuare -prosegue l'ex presidente della Regione siciliana-. Tu sai cogliere la grandezza del ritratto di 'ignoto marinaio' di Antonello da Messina, ma non capisci nulla di mafia. Tu non riesci a immaginare la tristezza e la durezza di una vita blindata, con la consapevolezza di essere stato condannato a morte. L'orrore dell'assenza di una normale quotidianità. 'Chi è solo nell'ombra sa...' dice un verso di Dario Bellezza e tu non vivi nell'ombra della solitudine a cui è condannato un nemico della mafia. Non occuparti, per favore, né di mafia, né di antimafia. Occupati di arte e cultura, campi nei quali sicuramente potrai dare un contributo alla Sicilia".