Palermo

Palermo, gaffe al liceo: Lima fra le vittime di mafia, il preside chiede scusa

Gli studenti del classico Don Bosco, nel cuore del capoluogo, ricordano gli uomini uccisi dai clan: accanto a Falcone e Borsellino c'è il politico referente di Cosa nostra. Il dirigente scolastico: "Una svista"
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Per gli studenti dell'Istituto Don Bosco Ranchibile di Palermo l'europarlamentare Dc Salvo Lima, ucciso nel marzo del 1992, è una vittima di mafia esattamente come Giovanni Falcone o Paolo Borsellino. Per il preside, Nicola Filippone, si tratta di una svista e oggi chiede scusa. I ragazzi del terzo anno del liceo classico di via Libertà, il salotto di Palermo, ieri sera, durante la 'notte bianca' dell'istituto, si sono esibiti sul palco leggendo miti ed interpretando personaggi classici e moderni. Le interpretazioni sono state spesso accompagnate da filmati e fotografie proiettati sullo sfondo. Così, c'è una studentessa che impersona Cicerone con disinvolto intercalare tra latino ed italiano. Che ricorda di aver contrastato quel potente e corrotto di Verre, che tanti danni già illo tempore aveva arrecato alla Sicilia.

Poi da quell'esempio il tema si espande e per il tramite della ragazza, la sala - composta da molti genitori, quasi tutti i docenti, il direttore - ascolta la filosofia di Cicerone e il suo più importante insegnamento: il bene. Ed ecco che sullo sfondo, più o meno in concomitanza con queste parole, dietro la studentessa viene proiettata per circa un minuto un'unica immagine composta da nove fotografie. Ci sono martiri di oggi. Sono morti tutti per quel bene comune, di cui i ragazzi hanno parlato sul palco. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Rita Atria, Rocco Chinnici, Peppino Impastato, Ninni Cassarà. Ma tra loro spicca una foto che non passa inosservata. E' proprio quella di Salvo Lima, l'eurodeputato Dc ammazzato da Cosa nostra, riconosciuto come "uno dei principali referenti politici della mafia".

Alcuni genitori sono rimasti sorpresi da questo accostamento, e un papà lo ha anche scritto su Facebook: "C'era qualcosa che non mi tornava, perché tra quelle nove fotografie ve ne era una che non riuscivo.... ma no, rectius, mi ostinavo a non voler riconoscere. Proprio lì, delle nove foto era quella a sinistra del terzetto più in alto. Ma era lui, era veramente lui?", dice Vincenzo Greco.

"In una pausa esco nel portico al freddo e vado subito su wikipedia digitando il nome del personaggio e la prima immagine è proprio quella della proiezione, proprio quella in alto, quella a sinistra, quella di Salvo Lima", si sfoga ancora Greco su Fb. Lo stesso papà alla fine chiede lumi ai professori e agli stessi studenti, e loro dicono che sono stati i ragazzi a lavorare sulla ricerca. "Ci hanno detto di cercare personaggi noti, vittime di Cosa nostra - dicono gli studenti - e noi abbiamo inserito tra Falcone e Borsellino anche Lima".

Ma chi era Salvo Lima? Nella sentenza di primo grado del processo a carico di Andreotti, pronunciata il 23 ottobre del 1999, la Corte dichiarò nella seconda sezione del provvedimento emanato che "...dagli elementi di prova acquisiti si desume che già prima di aderire alla corrente andreottiana, l'on. Lima aveva instaurato un rapporto di stabile collaborazione con "Cosa Nostra". Infatti secondo le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, l'onorevole Lima era strettamente legato ai cugini Ignazio e Nino Salvo (imprenditori affiliati alla Famiglia di Salemi), ed attraverso loro anche ai boss mafiosi Stefano Bontate e Gaetano Badalamenti. Sempre secondo i collaboratori di giustizia, Lima era il contatto per arrivare al suo capocorrente Giulio Andreotti, soprattutto per cercare di ottenere una favorevole soluzione di vicende processuali. In particolare il collaboratore Francesco Marino Mannoia riferì che l'onorevole Andreotti, accompagnato da Lima, incontrò due volte Bontate ed altri boss mafiosi a Palermo nel 1979 e nel 1980, i quali gli espressero le loro lamentele sull'operato del presidente della Regione Piersanti Mattarella. Marino Mannoia dichiarò anche che l'onorevole Lima era un affiliato "riservato" della Famiglia di viale Lazio.

E oggi arrivano le scuse della scuola: "Purtroppo, la foto che avrebbe dovuto riprodurre Lenin Mancuso, a causa di un errore materiale, era invece quella di Salvo Lima. Ci scusiamo dell'accaduto", dice il preside Nicola Filippone.