Palermo

Palermo, aggressione a segretario provinciale di Forza Nuova: legato e pestato

Massimiliano Ursino (a destra) con il leader di Forza Nuova Roberto Fiore 
Massimiliano Ursino è stato picchiato violentemente tra via Dante e piazza Lolli, non lontano dalla sede di Fn. L'agguato a pochi giorni dall'arrivo in città del leader nazionale di Fiore. Il dirigente di Fn era stato arrestato in passato per aver rapinato e e preso a sprangate degli immigrati
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Legato mani e piedi e pestato a sangue. Massimiliano Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova a Palermo è stato aggredito questo pomeriggio vicino alla sede di Forza Nuova, tra piazza Lolli e via Dante. Alcuni testimoni avrebbero indicato alla polizia quattro responsabili, altri una dozzina che avrebbero legato mani e piedi in strada Ursino. Poi avrebbero cominciato a picchiarlo.

La vittima ha riportato delle serie ferite alla testa ed è stata trasportata all'ospedale Civico ma non dovrebbe essere grave. Il pestaggio è avvenuto intorno alle 18,45, non lontano dalla sede di Forza Nuova che si trova in via Villa Florio. Le indagini sono state affidate alla Digos. "Sono stato legato in strada", ha avuto la forza di confermare a Repubblica Massimiliano Ursino.

Sarebbe stato accerchiato da una mezza dozzina di persone, vestite di nero e con i volti coperti da sciarpe o da passamontagna. Del gruppo farebbe parte chi ha documentato il pestaggio con le immagini video di un telefonino. Il dirigente di Forza Nuova, titolare di un laboratorio di tatuaggi nella vicina via Marconi, è stato legato con del nastro da imballaggio e picchiato a sangue.

In serata una violenta rivendicazione anonima è stata inviata agli organi di stampa: "Chi afferma che esista una "minaccia fascista", a Palermo come in tutta la Sicilia, dovrà ricredersi - c'è scritto - Sul territorio palermitano esiste chi ripudia il fascismo e non ha timore di lottare per bloccarlo e schiacciarlo, a partire da questi protagonisti del forzanovismo, guerrieri a parole, violenti nelle immagini che evocano forse, ma incapaci di proteggere la propria incolumità e di conquistare qualsiasi forma di potere politico. Palermo è antifascista, nelle pratiche e nella quotidianità di chi la vive. A Palermo non c'è spazio per il fascismo".

Un militante di Forza Nuova, Giuseppe Provenzale, dice: "Sappiamo tutti chi può essere stato. E lo sa anche il sindaco Orlando". Proprio oggi il movimento di estrema destra aveva lanciato l'allarme: "A Palermo - si legge in una nota - dopo gli attacchi incendiari avvenuti nel febbraio dello scorso anno, sempre ai danni di Forza Nuova, e la recente irruzione armata ai danni della sede di un'associazione d'area, si sta verificando un allarmante e unilaterale tentativo di alzare il livello dello scontro, a pochi giorni dall'arrivo in città di Roberto Fiore, che non può essere ignorato".

E proprio Roberto Fiore ora attacca: "Dopo una campagna d'odio seminata dal Gruppo Espresso e seguita da tutta la sinistra inclusa Liberi e Uguali, si scatena l'odio comunista contro Forza Nuova".

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Massimiliano Ursino, il dirigente di Fn pestato a Palermo, venne arrestato nel luglio 2006 per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh nel centro di Palermo di fronte al teatro Massimo. Dopo aver subito la rapina, una borsa e articoli di bigiotteria, le due vittime avrebbero inseguito Ursino e due suoi complici (anche loro di Forza nuova) ma questi avrebbero tirato fuori delle spranghe e picchiato a sangue gli immigrati. Ursino venne condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere. Ma quello con i due venditori ambulanti non è stato l'unico episodio violento e a sfondo razzista a cui Ursino avrebbe partecipato. Nel giugno 2005, sempre con altri due complici, aggredì con pugni e bastonate un nigeriano e un altro giovane originario di Siracusa in via Candelai, sempre nel centro di Palermo. I tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate per aver agito in base a ''motivi razziali''. Il dirigente di Forza Nuova nel 2008 partecipò al confezionamento e alla spedizione dei pacchi choc, inviati a varie redazioni giornalistiche, contenenti una bambola sporcata con sangue e interiora di animale per la campagna di Forza Nuova contro la legge 194.

Nel febbraio dell'anno scorso qualcuno tentò di incendiare lo studio di tatuaggi di Ursino provocando danni alla saracinesca. Il dirigente di Fn disse ai poliziotti di avere avuto la notizia da un suo amico mentre si trovava nella sede del movimento, in via Villa Florio, durante una riunione. Mentre si trovava lì, qualcuno lanciò una bomba carta sulla porta della sede provocando l'annerimento dell'infisso ma senza causare feriti.

Sull'aggressione è intervenuto anche il sindaco Orlando, con un comunicato diffuso a tarda sera. "Quanto avvenuto con l'aggressione ai danni del segretario provinciale dell'organizzazione neofascista Forza Nuova a Palermo - si legge nella nota - è il segno della degenerazione che la politica italiana sta subendo, dopo avere sottovalutato la recrudescenza di fenomeni e comportamenti fascisti e razzisti, che rischiano di infettare culturalmente la società civile, anche quella che antifascista e antirazzista si proclama. Il fascismo non si combatte con lo squadrismo, bensì con la cultura e la resistenza".