Palermo

Ragusa, imprenditore e consigliere comunale del Pd lega e picchia un operaio

Un lavoratore romeno gli aveva rubato una bombola del gas per riscaldarsi: colpi di fucile per spaventarlo e poi le botte con un bastone. Dezio è stato segretario dem  a Vittoria

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Ha sequestrato, appeso a una trave e pestato un operaio "'colpevole" di avere rubato una bombola di gas per riscaldarsi. E' stato sottoposto ai fermo dalla polizia di Stato, in provincia di Ragusa, un imprenditore che ha voluto farsi giustizia da sè, punendo e ferendo gravemente un lavoratore romeno.

Si tratta di Rosario Dezio, 41 anni di Vittoria: deve rispondere di lesioni gravi, sequestro di persona e porto d'armi. Dezio è attualmente consigliere comunale
di Vittoria ed è componente della segreteria del Pd cittadina. In consiglio comunale rappresenta la lista civica "Nuove idee - i democratici", collegata al Partito democratico. E' subentrato in Consiglio comunale a settembre al posto di Fabio Nicosia dimessosi a seguito dell'inchiesta "Exit poll". Dezio, aveva già ricoperto in passato la carica di consigliere comunale, in seno al Pd.

Il Gip ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari. L'azienda agricola era già nota alla Squadra mobile in quanto sottoposta a controlli anti-caporalato.

Dezio aveva sorpreso di notte il suo operaio con la bombola e lo aveva picchiato a mani nude e con un bastone, esplodendo con un fucile alcuni colpi per terrorizzarlo. Non soddisfatto, il giorno dopo lo ha raggiunto in un casolare abbandonato e lo ha sequestrato per ore all'interno dell'azienda chiudendolo in un garage: l'operaio, legato mani e piedi e appeso a una trave, è stato colpito con un bastone in tutto il corpo. La vittima ha riportato diverse fratture e lesioni guaribili in almeno 45 giorni. Insieme a lui altri romeni picchiati in modo meno grave.

Il 15 febbraio un romeno si era presentato al commissariato di Vittoria per denunciare Dezio per essere stato malmenato e riferire che altri due connazionali, rifugiatisi presso un casolare abbandonato, da lui utilizzato come dimora, erano stati ripetutamente picchiati e portati via con la forza dopo essere stati feriti gravemente dal titolare. Gli uomini della Squadra mobile e del commissariato si sono recati sul posto. Dentro uno degli immobili fatiscenti ricavate presso l'azienda è stato trovato nascosto sotto le coperte e dolorante un giovane rumeno terrorizzato. Immediatamente è stato richiesto l'invio in ospedale dei tre stranieri.

Dezio, in modo spavaldo, ha ammesso davanti ai carabinieri di avere picchiati i lavoratori perché li aveva visti rubare una bombola di gas. E' stato accertato che due operai della ditta, in ragione del forte freddo, avevano deciso di rubare una la bombola per riscaldarsi. A quel punto erano stati sorpresi dall'imprenditore: uno dei lavoratori era riuscito a nascondersi, mentre l'altro è stato brutalmente picchiato con il calcio di un fucile, pugni e colpi di bastone. Per impartire la "lezione", Dezio aveva anche imbracciato il fucile esplodendo alcuni colpi d'arma da fuoco allo scopo di terrorizzare l'operaio. La vittima, mentre Dezio ricaricava il fucile, era fuggito col compagno lungo le serre. Dopo aver vagato per diverse ore, i due avevano trovato rifugio da un loro connazionale in un casolare abbandonato dove il giorno dopo ha fatto irruzione Dezio e un suo collaboratore (anch'egli denunciato) ed è partito un nuovo pestaggio. Il ladro di bolmbole era stato chiuso all'interno di un garage, sequestrato per almeno due ore, legato mani e piedi e appeso ad una trave e picchiato selvaggiamente con un bastone. E' stato un familiare dell'imprenditore a liberare la vittima, anch'egli denunciato per avere preso parte al pestaggio in concorso morale, rafforzando i propositi del fermato; denunciato un altro congiunto e un dipendente.