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Palermo, il pestaggio del militante di Forza Nuova. Grasso: "Odio politico divora il Paese"

(agf)
Coro di sdegno da sinistra. Boldrini: "Antifascismo cultura di pace". Destra all'attacco. Tensioni per il comizio di Fiore in programma sabato in città
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"Condanno la brutale aggressione di Palermo ai danni di un esponente di Forza Nuova. I violenti non usino l'antifascismo per giustificare le loro azioni. L'antifascismo è una cultura di pace". La condanna, durissima, del pestaggio di ieri, che a Palermo ha visto il segretario provinciale di Forza Nuova Massimiliano Ursino legato e picchiato nel centro della città, arriva dalla presidente della Camera Laura Boldrini. Proprio Boldrini, con il presidente del Senato Pietro Grasso e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, era stata tirata in ballo stamattina - mentre nei centri sociali palermitani iniziavano le perquisizioni - dallo stesso Ursino: "I mandanti di questo tentato omicidio - ha scritto in durissimo post su Facebook l'esponente di Forza Nuova picchiato - sono noti e si chiamano Boldrini, Grasso, Orlando, Fiano e comunisti vari che hanno scatenato una vigliacca campagna di odio verso il nostro movimento e i nostri militanti". Contro i presidenti delle due Camere si è scagliato anche l'ex sindaco di Roma e leader del Movimento nazionale Gianni Alemanno: "Dopo l'aggressione al dirigente di Forza Nuova a Palermo legato mani e piedi con nastro adesivo da imballaggio e pestato a sangue - ha scritto sui social network - Boldrini e Grasso interveranno o dovremo considerarli i mandanti morali di questa agghiacciante aggressione?". Netta anche la presa di distanze del presidente del Senato: "Palermo, Perugia, Roma - scrive Pietro Grasso su Twitter - l'odio politico che sta divorando il Paese ribolle da troppo tempo. Non aspettiamo oltre, non aspettiamo il morto per fermare tutto questo".

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Il coro di sdegno, però, arriva da tutto il centrosinistra. Oltre a Boldrini e Grasso, interviene il sottosegretario alla Salute e luogotenente renziano in Sicilia Davide Faraone: "Ho sentito il ministro Marco Minniti - dice l'esponente dem - l'aggressione di ieri a Palermo non solo è da condannare ma è un campanello d'allarme da non sottovalutare. Mi ha detto che sono in corso perquisizioni e indagini serrate. La politica, nel contempo, ha il dovere di rispondere con i fatti, cominciando ad abbassare i toni". "Quanto accaduto a Palermo - aggiunge a Radio popolare il vicesegretario Pd Maurizio Martina - è molto grave. Il fascismo si combatte con la cultura, non con la violenza. Di fronte alla violenza che sta prendendo piede in Italia e in Europa dobbiamo tutti fare un passo in avanti e mettere in moto una partecipazione democratica". "Quanto avvenuto con l'aggressione ai danni del segretario provinciale dell'organizzazione neofascista Forza Nuova a Palermo - dice invece il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha annunciato l'intenzione del Comune di costituirsi parte civile - è il segno della degenerazione che la politica italiana sta subendo, dopo avere sottovalutato la recrudescenza di fenomeni e comportamenti fascisti e razzisti, che rischiano di infettare culturalmente la società civile, anche quella che antifascista e antirazzista si proclama. Il fascismo non si combatte con lo squadrismo, bensì con la cultura e la resistenza". "Non so chi sia stato a commettere questa violenza - commenta il deputato dem Emanuele Fiano, autore della legge contro la propaganda fascista - chiunque sia stato la violenza bestiale per me non sarà mai giustificabile. Condanno questo episodio a maggior ragione perché considero inaccettabile la ripresa del neofascismo e dunque le idee di Forza Nuova. Ma il neofascismo si batte con la politica e con la democrazia non con la violenza".

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Per Liberi e Uguali, il movimento di Grasso, replica anche Miguel Gotor: "Leggo che Roberto Fiore e Gianni Alemanno stanno strumentalizzando il gravissimo pestaggio di Palermo di un dirigente di Forza Nuova per attaccare Liberi e Uguali - dice - Evidentemente sono mossi da un sentimento di nostalgia per i tragici meccanismi di violenza politica che hanno visto entrambi protagonisti nella Roma degli anni Settanta, ma soffiare sul fuoco è da irresponsabili. L'atto squadristico compiuto a Palermo deve essere fermamente condannato perché alla violenza non si risponde mai con la violenza, ma con la difesa della legalità repubblicana: questa è la differenza che sussiste tra chi rispetta la Costituzione e chi la viola quotidianamente facendo propaganda del fascismo". "Condanniamo sempre, senza se e senza ma, la violenza verbale e fisica - aggiunge Stefano Fassina, anch'egli di Leu - Condanniamo pertanto anche l'aggressione al dirigente di Forza Nuova a Palermo, come l'attacco al militante di Potere al Popolo a Perugia. Basta violenza e basta manifestazioni fasciste. Deve valere per tutti, senza deroghe, la nostra Costituzione".

Durissima anche la presa di posizione del presidente della Regione Nello Musumeci: "Condanno, senza se e senza ma, la vile aggressione ai danni di Massimiliano Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova di Palermo - commenta - Un atto inqualificabile, frutto del pesante clima di odio politico che caratterizza in Italia le ultime fasi di questa campagna elettorale. Si vuole a tutti i costi innescare una spirale di violenza per fare ripiombare, non solo Palermo, negli anni bui della prima repubblica e dello scontro fisico. Nella certezza che gli inquirenti riusciranno a fare luce sugli autori dell'agguato di via Dante, faccio appello ai militanti di tutti gli schieramenti affinché in ognuno il coraggio e l'intelligenza vadano sempre assieme, nel rispetto delle idee altrui". "Qualcuno - aggiunge la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni - soffia irresponsabilmente sul fuoco in attesa che ci scappi il morto, magari per riesumare leggi speciali per ridurre gli spazi di agibilità politica. Ferma condanna da parte di Fratelli d'Italia a ogni forma di violenza, senza distinguo di sorta. Mi auguro che nessuno voglia giustificare atti criminali commessi contro gli avversari politici. Ora mi aspetto che lo Stato faccia sentire la sua autorità, senza complici tentennamenti".

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La tensione fra estrema sinistra ed estrema destra, però, non si placa. Sabato sarà a Palermo il leader di Forza Nuova Roberto Fiore, e ieri l'Anpi e un gruppo di associazioni antirazziste aveva diffuso un appello perché il comizio fosse vietato: "I recenti fatti di cronaca - annota ancora oggi Rifondazione comunista - confermano la preoccupazione avanzata da più parti riguardo le organizzazioni neofasciste e xenofobe, sulle quali invitiamo le Istituzioni democratiche a vigilare per scongiurare il ritorno di un grave pericolo per la nostra democrazia. E proprio perchè riteniamo il tema dell'antifascismo un tema serio ed attuale, affermiamo che non ci appartengano pratiche violente ed aggressioni che possano avvelenare il clima cittadino. Prc condivide la richiesta avanzata dall'Anpi e da altre associazioni cittadine e chiede al prefetto, al questore ed al sindaco di non consentire sabato prossimo il comizio di Fiore, sia per abbassare il livello delle tensioni a Palermo che per attenersi ai valori della nostra Costituzione, basata sull'antifascismo". Ancora stamattina Potere al popolo ha chiesto con il portavoce Angelo Candiloro il rinvio dell'iniziativa. Roberto Fiore, però, ha confermato il comizio. "Lo squadrismo - osserva il segretario del circolo di Rifondazione del centro storico di Palermo, Ramon La Torre - ha la sua genesi nella incultura politica e fa breccia tra il disimpegno e il rancore, tra l'affermazione incondizionata di se e l'astensione degli uomini di quelle istituzioni che dovrebbero affermare, costituzione in pugno, le ragioni della democrazia e del vivere civile. Esprimiamo severa condanna verso ogni atto vile e violento di qualunque matrice, e parallelo disprezzo verso metodi e contenuti di propaganda pseudopolitica che istigano all'odio e hanno l'intento di creare ad arte un clima di contrapposizione da cui far emergere una caricatura falsata di sicurezza e quieto vivere".