Palermo

Accorinti all'Onu propone una "università della pace" a Messina

Il sindaco invitato a parlare a un dibattito sulla cooperazione nel Mediterraneo. "Sentiamo crescere la tensione, ci salverà il multiculturalismo"

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"Un'università della pace a Messina, centro del Mediterraneo": questa è stata la proposta di Accorinti all'Onu. Invitato a tenere un discorso alla conference room numero 8 del segretariato generale delle Nazioni unite, sul tema "Uno sguardo sullo sviluppo della cooperazione economica e sociale nell’area del Mediterraneo”, Accorinti ha parlato di pace tra i popoli, ricordando l'origine multiculturale della Sicilia: "Io ho la faccia araba, ma in Sicilia ci sono anche biondi con gli occhi azzurri".

Un esempio di multiculturalismo che può salvare il mondo, secondo il primo cittadino di Messina. "Sono siciliano, di Messina, nel cuore del Mediterraneo, e lì sentiamo la tensione che cresce vicino a noi", ha esordito Accorinti che ha poi sottolineato l'importanza di "parlare oggi qui da questo palazzo dell’Onu, che ha pilastri forti: della fratellanza, dell’uguaglianza, della solidarietà e perciò della pace. Questo luogo è nato dopo la Seconda guerra mondiale, dopo millenni di guerre che hanno dilaniato l'Europa, ma la Seconda guerra mondiale è stata il punto massimo, per i mezzi potenti fino alla bomba atomica: mai tanti morti in un periodo così breve, mai niente come il nazifascismo che ha catalogato le persone per razza, per provenienza, inventando categorie: un abisso. E proprio per questo è seguita la grande reazione dei popoli e delle nazioni, e l’Onu è stata creata per questo: mai più guerre. Nello stesso periodo la Carta universale dei diritti dell’uomo ha lasciato una traccia indelebile nella storia dell’umanità. Nel 1948 è nata la Costituzione italiana, e l'articolo 11 dove è sancito che l’Italia ripudia la guerra".

La Costituzione italiana come punto di arrivo e di partenza: "Perché assorbire tutto questo non è una cosa così semplice, perché l’educazione nel mondo è stata improntata alle divisioni - ha continuato il sindaco di Messina - L’uomo contro l’uomo e poi nazioni contro nazioni. I nazionalismi, il concetto peggiore, perché ha fatto vedere negli altri i nemici. Le diversità sono belle, ma i diritti sono meglio. Le guerre persistono perché gli uomini vogliono arricchirsi: cambiare tutto questo non è facile, ma è la prossima sfida. Dico questo perché abbiamo una lista di cose da fare. Quando si parla di cooperazione, dobbiamo cambiare l’approccio perché non è elemosina. Dobbiamo dirlo alle nazioni che hanno rubato il futuro di intere popolazioni e dobbiamo dirlo anche quando viviamo in quelle nazioni".

Nel cuore del mondo, il luogo dell'incontro: "Messina, nel cuore del Mediterraneo, tra Nord e Sud del mondo, tra Oriente e Occidente, luoghi delle crociate e dello scontro, deve diventare - ha concluso Accorinti - il luogo dell’incontro. E allora chiedo a tutti, Onu e Unione europea, di costruire assieme una università della pace a Messina, dove i ragazzi di tutto il mondo possano vivere in fratellanza, studiando e portando soluzioni a un mondo che deve essere completamente diverso da quello in cui viviamo. La speranza nasce da un cambiamento culturale".