Palermo

Era sfuggito a un agguato di mafia: ucciso per rapina un ex carabiniere nel Siracusano

La vittima è Luigi Venezia, ex bridagiere in pensione. Nel 1992 si salvò dall'assalto di un commando. C'è una testimone
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Pensavano di risolvere la questione in pochi istanti, in una trazzera fangosa sotto il ponte “San Demetrio” al confine fra Carlentini e Lentini, in provincia di Siracusa. Col volto coperto da un pasamontagna e con una pistola in mano si sono avvicinati al Suv, sul quale vi erano un uomo e una donna. Ma la situazione si è complicata proprio quando i due malviventi hanno puntato l’arma contro le due vittime per derubarle. Perché dall’altra parte c’era Luigi Venezia, 59 anni brigadiere in pensione, brillante investigatore con un passato glorioso: il carabiniere non ha esitato a mettere mano alla pistola dalla quale non si separava mai.

È finita con una sparatoria. E i due rapinatori, in pochi istanti, sono diventati assassini: i due hanno ferito ad un braccio Venezia e poi l'hanno ferito con un colpo al torace, poi sono fuggiti via, ma prima hanno fatto sparire l’arma della vittima che non sarebbe più stata ritrovata dai militari, suoi colleghi, del reparto operativo di Siracusa e della compagnia di Augusta che adesso conducono le indagini.

Gli investigatori non hanno dubbi: è stata una rapina finita male, così come riferirà la donna che era con Venezia, sentita dai carabinieri di Siracusa ai quali spiega di due giovani col volto coperto da passamontagna che volevano i soldi.

Passano le ore e a Carlentini è una processione di ex colleghi, molti dei quali sono ancora in servizio al reparto operativo di Catania. Occhi lucidi e ricordi legati ai tempi quando Luigi Venezia, in servizio ad Acireale, era un investigatore sempre in prima linea. Da sei anni era in pensione, ma non aveva mai smesso di fare il carabiniere. Da giovane per anni aveva fatto parte dei “lupi”del comando provinciale di Catania.

Il suo nome è legato ad un attentato subito il 30 settembre del 1992, giorno in cui fu ferito in un agguato avvenuto sulla circonvallazione di Acireale: alcuni sicari spararono contro la sua auto diversi colpi di fucile caricato a pallettoni. Sebbene colpito, il brigadiere scese dalla sua auto e rispose al fuoco, mettendo in fuga i sicari che, hanno accertato diverse
inchieste 'Ficodindia', sarebbero stati armati dai vertici del clan Laudani, dall’ergastolano Pippo Di Giacomo, per eliminare un investigatore scomodo per la mafia.