Palermo

Voto di scambio, Salvini: "La Lega non è casa di disonesti". Ma nessun commissariamento in Sicilia

Incontro a Roma fra il leader del Carroccio e di due coordinatori regionali indagati, Pagano e Attaguile

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Nessun commissariamento, almeno per il momento. Matteo Salvini, all'indomani dell'inchiesta che ha travolto la Lega in Sicilia vuole vederci chiaro: "Voglio leggere le carte, ci sono delle cose che non mi convincono". Il leader del Carroccio, per ora, si limita a pubbliche bacchettate ai suoi dirigenti:  "Ho dato indicazione a tutti di scegliere ovunque volti nuovi, quanto al pregresso... ma da domani si cambia, staremo più attenti. Quando si cresce - dice Salvini - bisogna stare attenti e saremo sempre più attenti ma questo ovunque, da Varese a Catania. E' chiaro che quando rappresenti milioni di italiani devi essere doppiamente attento, e se alla prova dei fatti qualcuno si dimostra furbo o poco onesto la Lega non è casa sua", ha aggiunto Salvini.

L'inchiesta di Termini Imerese per voto di scambio e attentato ai diritti politici ha mandato ai domiciliari l'ex deputato regionale Salvino Caputo e il fratello Mario, che si candidò al suo posto alle Regionali 2017. Indagati i due coordinatori regionali Alessandro Pagano e Angelo Attaguile, che restano nei loro incarichi. La decisione presa  al termine di un incontro a  Roma durato circa un'ora.  I due leader regionali hanno affermato di non avere ricevuto alcun avviso di garanzia in merito al voto di scambio. "C'è serenità - afferma Pagano dopo l'incontro - e non esiste alcuna ipotesi di commissariamento. Una valutazione più approfondita sarà compiuta quando sarà più chiaro il quadro dei fatti che appare fumoso. Abbiamo dimostrato che noi siamo stati più che fedeli: ci sono centinaia di richieste di adesione che stiamo vagliando con la massima attenzione, a riprova della correttezza del nostro atteggiamento".