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Il questore Cortese: "La mafia è cambiata, rischio per alcune scarcerazioni"

Renato Cortese 
La festa della polizia sul sagrato della Cattedrale. Il vice capo Savina: "Arriveremo a Messina Denaro"
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"Non dobbiamo più immaginare una mafia incolta e grossolana, la mafia è cambiata". Ne è convinto il questore di Palermo Renato Cortese, intervenuto sul sagrato della Cattedrale, alla festa della polizia. "Le cosche sono lo specchio del tempo che vivono - dice Cortese - sono in grado di adattarsi ed amalgamarsi in un rapporto di osmosi e mutazione continua. La nostra sfida è sapere leggere tra le righe, percepire il mutamento e cogliere segnali, adattarci al cambiamento. Le cosche si stanno evolvendo, in cerca di nuove frontiere e di nuovi guadagni: la gestione dei rifiuti, il mondo delle scommesse, la manipolazione delle gare calcistiche e il gioco on line". Alla manifestazione era presente il vice capo della polizia, Luigi Savina.

"Dobbiamo tenere ben presente la letale pervasività di Cosa nostra - ha detto ancora il questore di Palermo - che nel tempo, con duttilità, ha acquisito i know how per infiltrarsi non soltanto nei mercati illeciti, ma soprattutto, per propagarsi in quelli leciti producendo effetti devastanti, alterando le regole del mercato e portando al collasso le piccole imprese oneste".

Il piccolo Antonio lancia uno slogan: "Polizia amica mia"

"Nel panorama mafioso, però - aggiunge Cortese - non va sottovalutata l'esistenza di periodiche alleanze a geometrie variabili che rappresentano l'allarmante proiezione degli attuali assetti criminali che vanno lette alla luce delle più recenti scarcerazioni". Poi Cortese avverte: "La mafia paradossalmente potrebbe arrivare a rivitalizzarsi grazie alla scarcerazione di una dozzina di elementi di spicco delle cosche tornati in libertà per scadenza dei termini o per avere scontato le pene. E' a questo allarme che dobbiamo essere pronti a dare una risposta".

Savina è fiducioso sulla cattura di Matteo Messina Denaro: "Lo sforzo è massimo, tutte le forze di polizia stanno lavorando su quest'ultimo latitante importante di Cosa nostra. E auguriamoci il meglio. Abbiamo su Palermo il miglior questore, Renato Cortese, che è stato l'uomo che da giovane funzionario ha catturato con me importanti latitanti e che ha preso Bernardo Provenzano. Ci sarà un momento per arrestare anche Messina Denaro. Speriamo pesto".

Nell'analisi del questore Cortese, un capitolo è dedicato alla microcriminalità: "I reati sono in costante diminuzione, ma questo ovviamente non ci soddisfa perché purtroppo rimane ancora questa percezione di insicurezza. Ma quello non dipende dai dati oggettivi, piuttosto da un clima generale. Ecco perché il modo migliore per festeggiare la polizia in mezzo alla gente produce un effetto di infondere anche sicurezza e lavorare per ridurre la percezione di insicurezza".