Palermo

Blutec: spiragli al vertice romano, il Pd attacca "Di Maio assente per spartirsi poltrone"

(ansa)
Su Termini Imerese trovato un accordo con Invitalia ma i sindacati avvertono: "Adesso il governo deve evitare i licenziamenti". Faraone: "Non c'è il ministro e neanche i deputati M5s eletti a Termini". Almaviva e i sindacati firmano l'accordo sul "Piano qualità" del call center di Palermo
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Una schiarita nel futuro dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese e un passo avanti nella vertenza del call center Almaviva di Palermo. Dai tavoli di Roma e Palermo arrivano notizie almeno in parte positive su due vertenze che coinvolgono centinaia di lavoratori e nel caso di Termini Imerese si trascinano da un intoppo all'altro da anni.

Ma da Roma rimbalza anche la polemica per l'assenza del neo ministro allo Sviluppo Economico, Luigi Di Maio al suo primo vertice su Termini Imerese. Il leader Cinque Stelle impegnato nella delicata partita dei sottosegretari del governo Conte non si presenta al tavolo e viene duramente attaccato dal Pd e dal luogotenente renziano in Sicilia Davide Faraone.

I sindacati nel pomeriggio hanno annunciato che  è "Sempre più vicino l'accordo tra Blutec e Invitalia sulla restituzione delle somme relative al vecchio contratto di sviluppo, oramai revocato". Lo dicono Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm del settore auto, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, oggi al ministero dello Sviluppo economico. "Solo grazie all'accordo sarà possibile portare avanti il progetto di reindustrializzazione di Termini Imerese".

Ma questo primo step non basta: "Ci sono altri due passi fondamentali - spiegano Ficco e Comella -. La stipula di un nuovo contratto di sviluppo, sulla base del piano industriale che verrà sviluppato entro il 30 giugno, e la proroga degli ammortizzatori sociali. Su quest'ultimo punto urge un intervento legislativo del Governo nazionale, perché entro fine anno non tutti i settecento lavoratori di Blutec rientreranno. Se non saranno modificati i vincoli del decreto legislativo 148 del 2015, infatti, assisteremo a fine anno a un'ondata di licenziamenti. Ci auguriamo - concludono i sindacalisti - che entro il prossimo incontro, previsto per il 18 luglio a Termini Imerese, l'accordo con Invitalia sia raggiunto e sia partito davvero il confronto sul nuovo contratto di sviluppo".

Nell'incontro di oggi "i rappresentanti di Invitalia hanno chiarito le condizioni dell'intesa, quasi raggiunta, con la Blutec, per la definitiva restituzione del finanziamento ricevuto sul piano". Lo dichiarano, in una nota congiunta, Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom e Roberto Mastrosimone, segretario generale regionale Fiom Sicilia. Per i sindacalisti, "questo significa che si scongiura il blocco del percorso di reindustrializzazione dello stabilimento di Termini Imerese, ma devono essere affrontati due punti: piano industriale alla base di nuovi investimenti pubblici e privati e piano occupazionale e relativa garanzia con gli ammortizzatori sociali". Secondo la Fiom, "le prospettive future del piano industriale, che non possono reggersi esclusivamente sulla elettrificazione del Doblò, dovranno essere supportate dalle commesse in grado di assicurare i lavoratori di Blutec e dell'indotto". I sindacalisti ricordano che l'incontro di oggi è riaggiornato al 18 luglio a Termini Imerese, "occasione per valutare il nuovo piano industriale e occupazionale".

A stretto giro parte l'attacco dem a Di Maio e ai grillini: "Non ci sono i parlamentari del M5S eletti a Termini Imerese, non c'è il principale interlocutore, il ministro Di Maio che diserta il primo incontro ufficiale su Blutec (ex Fiat) al Mise per spartirsi le poltrone dei sottosegretari a Palazzo Chigi. E' una vergogna che va smascherata". Denuncia il senatore del Pd Davide Faraone in una diretta Facebook, insieme al deputato Dem Carmelo Miceli, davanti all'ingresso del ministero dello Sviluppo economico.

"Siamo solo in due, con il sindaco di Termini e i sindacati ed è scandaloso - continua - perché quella di Blutec è una delle crisi aziendali più delicate del Paese e in gioco ci sono 700 posti di lavoro, 700 famiglie, un'economia dell'indotto e soprattutto lo sviluppo di un territorio a rischio di desertificazione economica. Insomma, mentre Di Maio ride, e non si capisce cosa ci sia da ridere, qui c'è da piangere", conclude.  E Miceli su Twitter: "Oggi al Mise, al tavolo BLUTEC, assenti Di Maio e i parlamentari di maggioranza. Una vergogna inaudita. Presente solo il Pd, con il sottoscritto e Davide Faraone. Qualcuno spieghi a questi principianti che governare è un’altra storia! #laSicilialadifendiamoNoi".

• ALMAVIVA E I SINDACATI FIRMANO IL "PIANO QUALITA'"
"Raggiunta oggi tra Azienda e Rappresentanze sindacali nella sede dell’Assessorato al Lavoro della Regione Siciliana l’intesa per il recupero di produttività e competitività del sito di Palermo, diretto a migliorare la qualità del servizio attraverso un coinvolgimento attivo dei lavoratori" Annuncia una nota di Almaviva.  “L’accordo per il Piano Qualità è un passo avanti importante per realizzare il Patto per il Lavoro necessario a salvaguardare e rilanciare il call center palermitano”, commenta Andrea Antonelli, presidente di Almaviva Contact.

"Il processo - spiega l'azienda - è articolato in tre fasi principali: monitoraggio e analisi dei dati in relazione agli standard di efficienza e qualità; individuazione delle specifiche aree di potenziamento; identificazione dei percorsi formativi utili al miglioramento delle performance anche attraverso l’utilizzo di moduli multimediali. La valutazione e l'eventuale pianificazione dei percorsi formativi saranno svolte sulla base di colloqui individuali ai quali potrà partecipare, su richiesta, anche un rappresentante delle RSU".

"L’intero processo continua Almaviva - in coerenza con le previsioni di legge, viene condotto con la garanzia di ogni tutela per il profilo e la riservatezza dei lavoratori, i cui dati individuali non possono essere utilizzati a fini disciplinari né per definire eventuali avanzamenti di carriera. L’accordo firmato oggi introduce misure innovative per condividere l’impatto degli interventi sull'andamento del sito, la cui attuazione è fondata sul pieno coinvolgimento dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali. A tal fine viene istituita una commissione paritetica costituita dalle RSU e Organizzazioni sindacali firmatarie e da rappresentanti dell'azienda con il compito di garantire il corretto sviluppo dell’intesa".