Palermo

"Torna al tuo Paese": Partinico, senegalese picchiato in piazza

Nuovo episodio di intolleranza xenofoba in provincia di Palermo: un diciannovenne richiedente asilo aggredito da quattro persone

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“Tornatene al tuo paese, vattene di qui sporco negro” e poi in quattro lo hanno affrontato, lo hanno riempito di calci e pugni in una piazzetta del comune di Partinico, in provincia di Palermo. L’aggressione a sfondo razzista è avvenuta due giorni fa ma il cittadino senegalese di 19 anni, Dieng Khalifa, l’ha denunciata ai carabinieri della compagnia di Partinico soltanto questa mattina, dopo essersi ripreso dall’aggressione. I sanitari dell’ospedale di Partinico lo hanno medicato al volto e ad un orecchio dandogli sette giorni di prognosi. Khalifa ha raccontato ai militari guidati dal capitano Marco Pisano di non aver reagito perché è contro ogni violenza. Il senegalese ha infatti più volte ripetuto ai suoi soccorritori di essere rimasto immobile “perché non uso le mani - ha raccontato il senegalese - Mi potevo difendere, ma gli educatori della comunità mi hanno insegnato che non si alzano le mani".

Il senegalese, arrivato nel giugno del 2016 ancora minorenne con uno dei tanti barconi della speranza, stava facendo una pausa dal suo impiego come cameriere ai tavoli in un bar in piazza Caterina. Il giovane, da due anni ospite della comunità Sympatheia. I carabinieri di Partinico stanno indagando per risalire all’identità dei quattro aggressori, tutti a quanto pare del posto sui 35-40 anni.

Si tratta dell'ottavo caso di intolleranza xenofoba in 45 giorni: gli ultimi a Vicenza il 26 luglio, quando un uomo ha sparato dal terrazzo a un operaio di origine capoverdiana, a Roma il 17 luglio, con una bambina rom di un anno ferita da un piombino, e a Latina il 12 luglio, quando invece sono stati sparati dei colpi ad aria compressa contro due nigeriani che aspettavano l'autobus. "Era inevitabile che prima o poi accadesse anche da noi - dicono la segretaria locale di Rifondazione Valentina Speciale e il consigliere comunale Emiliano Puleo - Il clima di odio declinato in tutte le sue forme ha cominciato a fare capolino anche a Partinico. La colpa del ragazzo? Semplice, avere la pelle scura. È venuto il momento di fare argine contro questa deriva razzista e xenofoba". L’assessore ai servizi sociali del comune di Partinico Rosy Pennino rispedisce al mittente le accuse dei consiglieri di Rifondazione comunista. “Quella partenicese non è una comunità razzista – sottolinea Pennino – Ma una comunità stanca e in sofferenza per le gestioni delle passate amministrazioni e i commissariamenti. Da anni mancano percorsi d’integrazione nel nostro comune e per questo la gente non ne può più. Sto cercando da quando mi sono insediata di mettere ordine e di dare finalmente un indirizzo politico sulla questione migranti. Non dimentichiamoci che il problema dell’accoglienza è nazionale ed europeo prima che partenicese”. "Quello che è accaduto a Partinico - dice Andrea Maestri di Possibile - è l'ennesimo gesto nauseante. Il segno è stato passato già da tempo ormai. Il governo ha sdoganato il peggiore razzismo e si sono verificati episodi inqualificabili. Quindi attenzione: non si può derubricare questo atto a un fatto singolo, un caso di cronaca tra tanti. La responsabilità politica è di questo governo, in primis il ministro dell'Interno, Matteo Salvini".