Palermo

Diciotti, alcuni migranti rifiutano il cibo per ore. Salvini: "Facciano come vogliono"

Il vicepremier: "In Italia 5 milioni di poveri non mangiano ogni giorno". Poi l'allarme rientra. Si mobilita la Cgil. Arriva il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè
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Alcuni migranti rifiutano il cibo sulla nave Diciotti. Da stamattina a bordo si è alzata la tensione: "Ho appena avuto notizia dalla Capitaneria di porto che a bordo della Diciotti c'è tensione e i migranti hanno iniziato uno sciopero della fame - dice il senatore Pd Davide Faraone - Pertanto, le visite a bordo per esprimere solidarietà e verificare le condizioni della nave sono sospese per ragioni di sicurezza". Stamattina una parte dei migranti ha rifiutato di mangiare e anche a Laura Boldrini è stato negato l'ingresso a bordo. A pranzo la scena si è ripetuta: ad eccezione di alcune donne, i migranti hanno rifiutato il pasto. La Cgil ha chiesto di mandare i medici a bordo, ma la richiesta è stata respinta. "Immigrati della Diciotti in sciopero della fame? Facciano come credono - ribatte però il ministro degli Interni Matteo Salvini - In Italia vivono 5 milioni di persone in povertà assoluta (1,2 milioni di bambini) che lo sciopero della fame lo fanno tutti i giorni, nel silenzio di buonisti, giornalisti e compagni vari".

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Al porto sono attesi Maria Elena Boschi ed Emanuele Fiano. A chi ha rifiutato il cibo sono stati consegnati degli integratori, sali minerali contenenti magnesio e potassio e anche vitamine. La situazione sulla nave è tranquilla. Così Boschi e Fiano sono saliti sulla Diciotti assieme al presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè, il deputato di Leu Stefano Fassina, il segretario della Cgil Michele Pagliaro e l'eurodeputato del Pd Michela Giuffrida. Tutti hanno dovuto indossare calzari, mascherina e guanti. Nel pomeriggio parte dei migranti ha mangiato.

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A fornire i numeri ci pensa, nel primo pomeriggio, la commissione Sanità dell'Assemblea regionale siciliana: "Soltanto in 10 hanno mangiato - dice la presidente della commissione Margherita La Rocca Ruvolo - Hanno anche rifiutato gli integratori alimentari. Le donne, che sono 11, hanno chiesto una visita ginecologica perche' sono state piu' volte stuprate questi due anni di viaggio".  Secondo Giuffrida sono 120 le persone che stanno effettuando lo sciopero della fame, mentre le restanti trenta, comprese le 11 donne a bordo, si alimentano regolarmente.

L'ingresso a bordo era stato negato in un primo momento anche al presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè. Ieri sera il leader siciliano di Forza Italia è intervenuto con un post molto duro contro il ministro dell'Interno, scatenando un dibattito politico: oggi si è presentato al porto di Catania, ma anche a lui durante la mattinata è stato impedito di salire a bordo a causa dello sciopero della fame: "Resterò qui - dice Miccichè - a tenere d'occhio la situazione".

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Intanto le bandiere rosse del sindacato sventolano al porto di Catania. La Cgil manifesta solidarietà ai migranti della Diciotti con un sit-in,. “Più passano le ore e più mi convinco che questa vicenda sia un'arma di distrazione di massa, sulla pelle dei migranti. Non c'è nessuna invasione, viene agitata perché il governo, e Salvini in primo luogo, sa che è meglio parlare di questo che dei veri problemi del Paese: dal lavoro alla fuga dei capitali”, dice Alfio Mannino, organizzatore della protesta.

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Sono arrivate delegazioni da tutta la Sicilia, guidate dal segretario regionale Michele Pagliaro: “La situazione è gravissima, inaudita, lesiva della dignità umana, dei diritti fondamentali a partire da quello alla libertà. Ribadiamo i principi umanitari per noi irrinunciabili e per dire ancora una volta che in un Paese civile l'accoglienza è un dovere, soprattutto nei confronti di chi sfugge a situazioni intollerabili”.

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Al porto ci sono anche le altre sigle che da giorni sono mobilitate contro lo stallo imposto dal Viminale: Rete antirazzista, Arci, Giovani democratici, Libera. Ieri sera la tensione è cresciuta: alcuni manifestanti hanno bloccato un mezzo della polizia e alcuni hanno violato la zona chiusa dalle forze dell'ordine per tentare di raggiungere la Diciotti. Al porto sono arrivati anche i neofascisti di Forza Nuova che hanno urlato “stop all'invasione”. Non sono passati inosservati e un gruppo legato ai centri sociali ha cercato il contatto, evitato dalle Forze dell'ordine. Sul molo è giunta anche una delegazione dell'Udc.