Palermo

Regionali Sicilia: D'Alema e Bartolo a fianco di Claudio Fava

L’incontro con i giornalisti serve solo per presentare un endorsement, ma non un assessore designato

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Si presenta in conferenza stampa con Massimo D’Alema e Pietro Bartolo. Il medico di Lampedusa reso celebre da “Fuocoammare”, però, è al fianco di Claudio Fava solo simbolicamente: l’incontro con i giornalisti serve solo per presentare un endorsement, ma non un assessore designato. “Non gli appendiamo la medaglietta, è la sua manifestazione di amicizia”, dice Fava. Così, la conferenza stampa si concentra sul tema dei migranti, che – parola di Bartolo – “da un mese e mezzo a questa parte non arrivano più a Lampedusa” per effetto dell’accordo con la Libia. “Così – dice D’Alema – chi ha diritto viene respinto, ma i gruppi criminali che invece arrivano dalla Tunisia vengono accolti”. D’Alema, però, rivendica la legge Turco-Napolitano, che ai tempi del primo governo Prodi istituì i Centri di permanenza temporanea: un tema sul quale però la coalizione che sostiene Fava, da Rifondazione ad Articolo 1, non ha una posizione monolitica.

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Temi nazionali, come del resto lo sono molti degli argomenti trattati all’iniziativa. C’è la legge elettorale (“una schifezza” per D’Alema) come il tema delle alleanze (“Fava è la prima punta in vista di un campionato, le Politiche, che fra qualche mese disputeremo in contrapposizione al Pd”). Quest’ultimo, però, viene virato anche in chiave siciliana: “L’Ars – taglia corto Fava, che mercoledì presenterà una prima tranche di assessori – non avrà maggioranza, ma le convergenze con altre forze non mi attirano. Mi sento distante da Fabrizio Micari, che parla del Ponte sullo Stretto, come da Giancarlo Cancelleri, che ammicca all’abusivismo di necessità per le ville del sindaco di Bagheria, e da Nello Musumeci, che candida esponenti vicini ai Mazzei”.

La conferenza stampa, però, punta quasi esclusivamente sulla critica al centrosinistra. Dagli immigrati (“L’accordo con la Libia è una fotocopia di quello di Berlusconi”) alla coalizione (“Un circo Barnum, da Rosario Crocetta ad Angelino Alfano”, attacca D’Alema), per una competizione sullo spazio a sinistra: “Lo sciocco slogan sul partito del 3 per cento – dice l’ex premier – sparirà dopo il risultato di Fava”. Il resto è qualche piccola stilettata a Musumeci (“Ha fatto overbooking di promesse per gli assessorati”, sorride Fava) e l’accusa di non affrontare temi concreti: “Sull’immigrazione – scandisce il candidato presidente della sinistra – non si sono pronunciati”.