Palermo

Blitz di Renzi in Sicilia, cambio di programma: va a Catania

(imagoec)
Il segretario dei dem non verrà a Palermo come previsto in un primo momento. La commissione Antimafia conferma: "Niente monitoraggio impresentabili prima delle elezioni"
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Il segretario del Partico democratico Matteo Renzi sarà domani a Catania e non a Palermo, come previsto in un primo momento e annunciato dal sottosegretario Davide Faraone. Lo stesso Faraone comunica che Renzi "con Fabrizio Micari sarà domani alle 15 all'Hotel Palace in via Etna 218. Il segretario Renzi fa un incontro con giornalisti e militanti e poi riprenderà un aereo alla volta di Napoli, dove è in programma la conferenza programmatica del Pd.   

Intanto la commissione Antimafia copnferma ufficialmente che non completerà eEntro il 5 novembre la verifica delle candidature alle elezioni regionali. Lo fa sapere con una nota, in cui scrive: "l'ufficio di presidenza della commissione parlamentare antimafia, integrato dai rappresentanti dei gruppi ha fatto il punto sulle attività di verifica delle candidature alle elezioni regionali siciliane e nei comuni sciolti per mafia che tornano al voto il prossimo 5 novembre. Tali attività sono ancora in corso e si svolgono in collaborazione con la direzione nazionale antimafia, che ha avviato la ricognizione dei dati giudiziari - relativi sia alla legge severino sia al codice di autoregolamentazione - secondo la procedura prevista dal csm".
"In ragione di tale procedura- spiega la nota- che prossimamente sarà resa più celere da nuovi sistemi informatici, il monitoraggio non potrà concludersi entro il 29 ottobre, termine fissato dalla commissione per non arrivare troppo a ridosso delle elezioni, e verosimilmente nemmeno entro la data del 5 novembre.

"L'ufficio di presidenza- continua la nota dell'antimafia- ha pertanto preso atto dei tempi stimati e dell'oggettiva difficoltà a completare la verifica entro la scadenza prevista, ma ha comunque stabilito che i dati saranno resi pubblici appena disponibili e verificati". "L'ufficio di presidenza- aggiunge la nota- ha quindi espresso apprezzamento per la direttiva ai prefetti siciliani, emanata dal ministro dell'Interno Minniti, che va nella direzione indicata dalla commissione antimafia sia alle commissioni elettorali siciliane sia ai prefetti, ai quali va un sentito ringraziamento per la collaborazione che hanno sin da subito assicurato e costantemente proseguito. L'ufficio di presidenza ribadisce pertanto l'esigenza che la legislazione nazionale e quella regionale - ove necessario, come in Sicilia - rafforzino e anticipino la fase dei controlli sulle candidature - ivi compresa la verifica, immediata e pubblica, delle condizioni di ineleggibilità - prevista dalla legge severino, con più tempo e più mezzi a disposizione degli uffici elettorali".

"In attesa di ciò, auspica comunque che il modello di monitoraggio, avviato da tempo dalla commissione possa confermarsi e perfezionarsi anche in futuro e diventare un modello stabile di vigilanza sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali in occasione delle elezioni, in particolare- conclude la nota- dei comuni che provengano da uno scioglimento per mafia".