Palermo

Regionali Sicilia, sugli impresentabili il blog di Grillo attacca il ministro Orlando: "Lista insabbiata"

(imagoec)
Il responsabile della Giustizia: "Sanno bene che la commissione Antimafia non dipende da me". Di Maio contro l'astensionismo: "Voto in Sicilia più importante del referendum"
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Adesso la colpa è di Andrea Orlando. Il blog di Beppe Grillo se la prende con il ministro della Giustizia per il ritardo nella diffusione della lista degli impresentabili, «un grave insabbiamento di cui è responsabile innanzi tutto il ministro Orlando che mette una pesante ombra sulle consultazioni in Sicilia» secondo Giulia Sarti e i deputati grillini in commissione Antimafia.

La commissione presieduta da Rosy Bindi è venuta in Sicilia, ma i risultati delle sue analisi si conosceranno infatti dopo il voto del 5 novembre: nel frattempo dovranno arrivare le informazioni dai palazzi di giustizia. Tanto basta, ai grillini, per dire che il ministro è «un vero e proprio complice della banda di impresentabili di Musumeci».

Poi i grillini ricostruiscono gli ultimi fatti. «La commissione Antimafia – si legge nel post -  ha incontrato prefetti e commissioni elettorali durante la missione a Palermo quasi tre settimane fa. Nello stesso momento ha formulato la richiesta formale al Consiglio superiore della magistratura che ha dato il via libera per il controllo. Subito dopo questo passaggio abbiamo richiesto alla Direzione nazionale antimafia di avere i dati sulla situazione giudiziaria di tutti i candidati. Era il 14 ottobre, praticamente due settimane fa. Non è bastata però questa richiesta, perché la Dna deve chiedere alle singole procure distrettuali antimafia i dati sui residenti in quei distretti. A loro volta le procure distrettuali devono chiedere alle procure circondariali».

Per i deputati a Cinquestelle «Orlando ovviamente non ha alcun interesse vengano resi noti i nomi degli impresentabili prima del voto in Sicilia. E sembra non abbia interesse nemmeno al corretto funzionamento del sistema giudiziario in Italia. Siamo al paradosso per cui la Direzione nazionale antimafia potrà fornire i dati alla commissione solamente nelle ore precedenti il silenzio elettorale, se non ci saranno ulteriori ritardi. L'elenco servirà quindi solo per sapere se fra gli eletti all'Assemblea regionale ci sono degli impresentabili. Questa è l'ennesima violenza che viene fatta alla Sicilia, una violenza con un mandante politico e tanti complici che in questi anni non hanno mai affrontato i problemi della giustizia».

Secca la replica di Orlando: «Ho troppa stima per l'onoverole Sarti – ribatte il ministro – per pensare che ignori che la Direzione nazionale antimafia funziona nella più totale autonomia e indipendenza nei confronti del ministero. Quindi, non sono in grado e non posso in alcun modo sindacare le decisioni e le valutazioni che tale organo, nell'ambito di tale autonomia, svolge. Se l'onorevole Sarti è a conoscenza di condotte che abbiano in qualche modo intralciato lo svolgimento e l'attività della commissione Antimafia o della Direzione è tenuta a segnalarle perché si configurerebbero come vere e proprie violazione di legge».

L’affondo di Sarti arriva alla vigilia dello sbarco in Sicilia di Beppe Grillo e nel giorno in cui Luigi Di Maio suona la carica per volata finale della campagna elettorale per le Regionali in Sicilia. «Sarà una corsa all'ultimo voto - scrive il candidato premier sul blog di Beppe Grillo - i sondaggi ci danno testa a testa con Musumeci e la sua banda di impresentabili condannati e arrestati. Quello del 5 novembre è un referendum, più importante di quello costituzionale. Si sceglie tra il passato e il futuro. Tra la legalità e la corruttibilità. Tra le facce giovani e pulite di Giancarlo e della sua squadra e quelle vecchie e stantie di quelli che hanno devastato la Sicilia: Miccichè, Genovese, Cuffaro e Lombardo nascosti dietro Musumeci».

Per Di Maio l'avversario numero uno è l'astensionismo. «La priorità è andare a votare in massa - scrive il vicepresidente della Camera - e convincere quante più persone possibili a farlo. Oggi ho letto che un quarto dei siciliani non sa ancora che il 5 novembre si vota. Questo a causa soprattutto dei media nazionali che stanno nascondendo queste votazioni per fare un favore agli impresentabili e un torto ai cittadini liberi». A stretto giro la replica di Musumeci: «Cosa volete, che Di Maio dica che io debba vincere? Ma lasciatelo cantare...».

Poi la risposta sul caso degli impresentabili: «Fui io a porre il problema - dice il candidato governatore del centrodestra - l'unico candidato presidente. Immaginate se con la mia storia di impegno antimafia io potessi temere gli impresentabili. Mandateli a casa e i cittadini siciliani sanno cosa devono fare. Sono contento che siano arrivate le critiche visto che, se non avessi posto io il tema, neanche la critica sarebbe arrivata, Come non è arrivata cinque o venti anni fa. Sono settant'anni che le liste in Sicilia sono frequentate e abitate da personaggi impresentabili. Finalmente ho avuto il coraggio di chiedere ai partiti un atto di responsabilità. Penso che tra vent'anni sia solo un tema da sociologia».