Palermo

Ars, iI patto Fi-Pd per fare fuori i grillini

Accordo per non dare alcuna vicepresidenza al Movimento 5 stelle: in pole per questa poltrona il dem Sammartino. Tensione tra i forzisti: pressing per nominare Sgarbi alla Federico II. Lui replica: "Io voglio fare l'assessore, ho la parola di Berlusconi e Musumeci"
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Le prove tecniche di larghe intese, all'Ars, puntano a mettere all'angolo i 5 Stelle. Si moltiplicano, in questi giorni, le telefonate fra Gianfranco Micciché, commissario di Forza Italia in Sicilia, e diversi deputati del partito democratico. Obiettivo: definire un accordo per i vertici dell'Assemblea secondo uno schema che è già definito: Micciché andrebbe alla presidenza dell'Ars con i voti (anche) del partito democratico, che in cambio otterrebbe la poltrona di vicepresidente per Luca Sammartino, il più votato fra i candidati alle regionali del 5 novembre. Il segretario del Pd, Fausto Raciti, pur affermando che non ci sono stati contatti ufficiali, si dice "disponibile a un accordo istituzionale per gli incarichi assembleari". Da verificare la tenuta dei dem, fra i quali ci sono altri big che aspirano a posti di spicco (come Giuseppe Lupo). L'operazione romperebbe un'antica consuetudine dell'Ars, per cui il ruolo di vicepresidente andrebbe alla principale forza d'opposizione (i 5 Stelle, in questo caso).
Serve l'avallo del governatore Nello Musumeci, reduce da un infuocato duello elettorale con Giancarlo Cancelleri, che ha riconosciuto la vittoria - con una telefonata - solo 13 giorni dopo l'elezione del rivale. Intanto Forza Italia prova a bloccare la nomina ad assessore ai Beni culturali di Vittorio Sgarbi. In alternativa, per il critico d'arte, ci sarebbe la guida della Fondaizone Federico II. Ma Sgarbi risponde con tono secco: "Non c'è possibilità che faccia altro che l'assessore. Ne ho parlato con Berlusconi e Musumeci".

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