Palermo

Niente tagli ai superstipendi e un nome nuovo per l'Antimafia: le scelte di Miccichè

I primi provvedimenti che ha in mente il neo eletto presidente dell'Ars- E i nomi del suo staff. Per la Federico II spunta la Monterosso

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Gianfranco Miccichè arriva in sala rossa con un codazzo di volti che da tempo, da quando lui dieci anni fa era stato eletto presidente per la prima volta, non si vedevano a Palazzo dei Normanni così raggianti: il suo assistente Ugo Zagarella, Nicola Caldarone, ex An adesso commissario provinciale di Forza Italia, Andrea Peria, imprenditore che ha spesso lavorato con lui. E, ancora, l’ex presidente del Senato Renato Schifani, il senatore Francesco Scoma e, seduto accanto a loro, l’ex deputato Franco Mineo, condannato in primo grado a otto anni per intestazione fittizia di beni e peculatoA dicembre scade il tetto dei 240 mila euro per i burocrati dell’Ars e Miccichè di fatto rassicura su un possibile ritorno al passato con il segretario generale che arrivava a guadagnare oltre 400 mila euro, e a cascata stipendi d’oro anche per tutti gli altri dirigenti, funzionari e commessi parlamentari. Cinque anni fa aveva proposto di cambiare il nome all’aeroporto “ Falcone e Borsellino”, adesso vuole cambiare la commissione Antimafia, modificandone alcune funzioni, a onore del vero doppioni di quella nazionale, e puntando sul nome Anticorruzione. Pronto lo staff del neo presidnete dell'Ars che per la guida della Fondazione Federico II pensa alla superburocrate della Regione Patrizia Monterosso.
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