Palermo

Ars, l'offerta della maggioranza: al Pd la presidenza di una commissione

(palazzotto)
Proposta del centrodestra ai dem: la guida dell'organismo parlamentare che si occupa di Ambiente. Forza Italia punta alle poltrone-chiave
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L’intesa non c’è, ma uno schema di massima sì. L’Ars oggi alle 12 tornerà a riunirsi per definire le presidenze delle commissioni, ultimo passaggio prima dell’avvio reale della legislatura: per definire il quadro i partiti faranno un punto stamattina, ma dal centrodestra arriva un’apertura alla possibilità di concedere la presidenza di una commissione, quella dedicata all’Ambiente, al Partito democratico. «Il Pd — ragiona un esponente di punta della maggioranza — è stato penalizzato sull’ufficio di presidenza. Non ci sarebbe nulla di male a concedere una commissione all’opposizione: già 5 anni fa fu così». Nel 2012 la commissione Ambiente fu presieduta dal grillino Giampiero Trizzino, mentre quella dedicata all’Unione europea andò a Francesco Cascio, allora all’opposizione. Già ieri, d'altro canto, nel Pd si prefigurava uno scenario del genere: "Però - avvisa un big del partito di Matteo Renzi - è necessario che una presidenza vada anche al Movimento 5 Stelle. Non è un inciucio: è senso di responsabilità collettivo".

Il centrodestra, però, terrebbe naturalmente per sé le tre poltrone-chiave, le presidenze delle commissioni Affari istituzionali, Bilancio e Sanità: le prime due andrebbero a Forza Italia, in linea di massima con Stefano Pellegrino e Riccardo Savona, mentre la terza sarebbe appannaggio dell’Udc, forse con Margherita La Rocca Ruvolo. Il quadro si completerebbe appunto con un dem all’Ambiente (in pole c'è il renziano Luca Sammartino), un altro forzista alle Attività produttive (si fa il nome di Orazio Ragusa) e un altro uomo del centrodestra al Lavoro. Proprio questa commissione è uno dei nodi da sciogliere: in ballo #DiventeràBellissima, popolari e autonomisti. Una poltrona per tre.

Il nodo è però la capacità dell'Ars di superare subito lo scoglio. In agenda c'è subito una legge importante: l'esercizio provvisorio, che la giunta chiede per tre mesi, deve essere approvato entro la fine della settimana. In caso contrario scatterebbe il blocco della spesa. Per tre mesi, però, le spese saranno in dodicesimi sul vecchio bilancio 2017, quello approvato dalla giunta Crocetta e dalla vecchia maggioranza. Tradotto: gli assessori non potranno autorizzare alcuna spesa aggiuntiva rispetto alla gestione precedente. Comunque sia, l'opposizione si prepara a punzecchiare la maggioranza proprio su questo fronte: "A questo punto - annotano dal centrosinistra - ci sono poche ore per l'esercizio provvisorio. Siamo partiti da un errore, la convocazione tardiva della prima seduta dell'Ars, e se ne stanno facendo molti altri".