Palermo

Elezioni, Faraone difende le scelte del Pd: ”Grande operazione di rinnovamento"

Il sottosegretario presenta le liste democratiche dopo le polemiche per gli “epurati”: "Navarra simbolo di riscatto contro la mafia”
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Il sottosegretario Davide Faraone, dopo giorni di silenzio di fronte alle polemiche sulle candidature, difende le scelte fatte ricordando “che si tratta di elezioni nazionali e le polemiche siciliane non c’entrano nulla. “Innanzitutto penso che il bilancio di questi cinque anni siamo state fatte cose importanti grazie ai governi Renzi e Gentiloni: dalla stabilizzazione dei precari alle leggi sui diritti civili: ci presentano agli elettori siciliani con argomenti e fatti”. Sulle liste: “Le polemiche sulle scelte dei candidati hanno riguardato tutti i partiti, penso sia fisiologico - dice Faraone - credo che nel Pd è stato complicato perché c’erano 24 parlamentari uscenti. Nel 2013 c’era poi il premio di maggioranza. Io vorrei però dire che faremo una campagna elettorale solo per i deputati siciliani e senza paracadutati. Penso che sia un successo ed è stato premiato il gruppo dirigente che ha lavorato bene. Ci sono il segretario di Palermo e quello regionale, quindi il cuore del partito. È curioso che ci attaccano per esserci aperti alla società civile: abbiamo Gaspare Culotta, chirurgo del Policlinico di Palermo, e Pietro Navarra, rettore di Messina. E abbiamo messo in campo due bravi amministratori come Franco Vasta e Mario Cicero. Ci sono poi i simboli di Maria Elena Boschi che ha fatto tantissimo sul G7 a Taormina e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che è l’espressione del buon governo. Poi ci sono le donne brave, Valeria Sudano e Valeria Grasso, che lotta contro Il racket, e Daniela Cardinale che si è meritata sul campo questa candidatura. E poi c’è stata l’adesione di Leoluca Orlando, un fatto importante e avremo il gruppo consiliare al Comune di Palermo tra i più numerosi d’Italia. Per questo ringrazio Orlando e Fabio Giambrone. E poi c’è Sicilia futura che sta dentro il Pd senza essere ospite. Abbiamo fatto una grande operazione di rinnovamento”. 
 
Sul caso Navarra, attaccato da Crocetta perché nipote del boss Michele Navarra, Faraone è chiaro: “Dissento fortemente da quello che dice Crocetta, penso che il nipote di un boss nato dieci anni dopo e che si è riscattato sua una storia bellissima da portare in palmo di mano - dice - Navarra sta rinnovando l’università. Per me è un simbolo di riscatto. Cosa dovrebbe fare Navarra? Scomparire per una parentela? Questo modo di fare antimafia è lontano anni luce dal nostro modo di pensare e agire”. 
 
Assente il segretario Fausto Raciti , che non è accanto a Faraone: “Non ho incarichi di partito, esprimo la mia opinione qui nella mia segreteria”.