Palermo

Rimozione dal Parco dei Nebrodi, Antoci: "Qualcuno ieri ha brindato". Emiliano: "Favore a Cosa Nostra"

Il presidente dell'ente, destituito da Musumeci, va all'attacco: "È un fatto politico che ovviamente dà un segnale forte e chiaro a certi ambienti". Due anni fa è sfuggito a un agguato. Ventidue sindaci: "Seria preoccupazione". Fava e Cracolici: "Scelta inopportuna"
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"Perché questa fretta con un presidente che scade tra sei mesi? A chi si doveva dare il segnale subito in maniera così urgente?". Giuseppe Antoci, presidente uscente del Parco dei Nebrodi, interviene ai microfoni di '6 su Radio 1' dopo la revoca del suo incarico decisa dal governatore siciliano Nello Musumeci. Antoci, che circa due anni fa subì un attentato, aggiunge: "Qualcuno ieri sera ha brindato, certamente non hanno brindato le persone perbene. Musumeci non sta certamente dalla mia parte; è lo Stato in Sicilia e lo Stato non deve pensare alle appartenenze politiche. Per prima cosa lo Stato deve tutelare le persone come me. È un fatto politico che ovviamente dà un segnale forte e chiaro a certi ambienti".

Ancora più duro il commento di Michele Emiliano, il governatore della Puglia, che attacca anche il Pd per la mancata candidatura di Antoci: "La scelta del governatore della Sicilia, Nello Musumeci, "di non rinnovare e addirittura di interrompere anticipatamente" l'incarico di presidente del Parco dei Nebrodi a Giuseppe Antoci, "è un grande favore a Cosa Nostra", dice all'Ansa. "E' incredibile - aggiunge - che la legge sul cosiddetto Spoil System in vigore alla Regione Sicilia, venga utilizzata anche nei confronti di chi, a parere unanime di tutta la comunità nazionale, ha svolto il suo ruolo con assoluta dedizione, capacità, e soprattutto a rischio della sua stessa vita". Emiliano sottolinea come Antoci abbia "avuto il merito di avere intuito e stroncato uno dei principali business delle mafie italiane che utilizzavano terreni di proprietà pubblica per avere finanziamenti europei". E ricorda che Antoci, "straordinario servitore dello Stato, avrebbe dovuto essere peraltro candidato al Parlamento". "Della sua mancata candidatura - precisa Emiliano - sarà sempre responsabile il Pd". E, sottolinea, "in questo momento di particolare debolezza, Antoci viene attaccato e si rende un grande favore a Cosa Nostra che nei suoi confronti ha un conto aperto". "Infatti - ricorda Emiliano - Giuseppe vive da qualche anno sotto scorta, ha subito un attentato gravissimo che è stato sventato solo per miracolo dalla polizia di Stato che lo scortava". "E questo 'ringraziamento' che viene dato a Giuseppe Antoci per tutto il lavoro che ha fatto - rileva  - certamente non incoraggerà i funzionari dello Stato e della Regione Sicilia che continueranno la lotta alla mafia".
Emiliano, esprimendo il suo "dolore profondo nei confronti di questa scelta di non rinnovare alla carica di presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci", conclude con la "speranza che il presidente Musumeci possa rimeditare questa scelta".

La polemica, nelle ultime ore, sta tenendo banco. Ieri, infatti, il governo Musumeci ha nominato i nuovi dirigenti generali della Regione, portando il dem Antonello Cracolici a gridare al repulisti: nell'elenco, infatti, mancano quasi tutti i nomi legati all'era di Rosario Crocetta. Proprio l'ex presidente della Regione interviene oggi, puntando invece il dito sulle nomine nei parchi: "Vergogna, vergogna, vergogna - attacca il predecessore di Musumeci - è quello che mi sento dire, rispetto alla mancata nomina a presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci".

Non è la prima delusione giunta per Antoci negli ultimi giorni. Il nome dell'ormai ex presidente del Parco dei Nebrodi, responsabile Legalità del Pd e vicino alla corrente di Michele Emiliano, era circolato fra i possibili candidati alle elezioni politiche del 4 marzo. La candidatura, però, è saltata all'ultimo istante: con lui, dalle liste, sono stati esclusi gli altri esponenti della stessa area del Pd siciliano, lo stesso Crocetta e l'ex presidente dell'Antimafia Giuseppe Lumia.

Una rimozione, quella di Antoci, che "desta seria preoccupazione per noi sindaci dei Comuni dei Nebrodi che dopo anni di commissariamenti abbiamo finalmente visto ripartire l’ente che è diventato volano di sviluppo e attrattiva turistica". Sono 22 sindaci dei Nebrodi che hanno sottoscritto una lettera comune per protestare contro la rimozione di Antoci dalla presidenza del Parco dei Nebrodi. Tra questi non figura il sindaco di Mistretta, il cui vice, Vincenzo Oieni, qualche giorno fa aveva dichiarato che il protocollo di legalità del Parco aveva danneggiato gli allevatori, dichiarazione adesso smentita da Oieni: "Non una critica al protocollo ma una critica all'applicazione". E sulla lettera: "Ha firmato anche Mistretta ma per un disguido non è stata inserita. Manifesto, anzi, tutta la mia solidarietà al presidente Antoci".

"I risultati ottenuti in questi anni hanno consegnato alla comunità nazionale e internazionale un esempio concreto di come si possa fare buona amministrazione  - continua la lettera dei sindaci - e nel contempo rappresentare per cittadini e amministratori un punto di riferimento. Incrementi turistici mai verificatesi come negli ultimi anni, aziende che attraverso marchi di tutela hanno avuto nuove occasioni per crescere e svilupparsi e non ultimo il riconoscimento del Premio Continentale per l’Ambiente assegnato all’unanimità da ben 400 stati membri e mai ricevuto da un italiano e da un’area protetta italiana. Citare le battaglie sulla legalità che noi tutti, insieme al presidente Antoci, abbiamo portato avanti in questi anni sarebbe semplice e tale azione sinergica tra gli Enti locali e il Parco dei Nebrodi costituisce un valore aggiunto e un modus operandi che non ha precedenti nella storia del paese.L’intercettazione dei fondi europei volti a finanziare la malavita organizzata costituisce un’azione seria ed efficace che ha destabilizzato e sgominato la mafia". 
"Speravamo che di tutto ciò Lei ne tenesse conto - concludono i sindaci -. Qui la politica non c’entra qui da salvaguardare c’è la Sicilia”.

Polemici anche Claudio Fava e Antonello Cracolici: "Lo spoil system applicato dal presidente Musumeci non può non apparire - dice Fava -  nel caso del responsabile del Parco dei Nebrodi Antoci, una frettolosa e incomprensibile rimozione. Se la mafia dei pascoli ha dovuto rinunciare al business dei contributi europei lo si deve al protocollo stilato tra il Parco e la Prefettura di Messina. Un'operazione di legalità preventiva che ha tagliato fuori decine di famiglie mafiose dell'assalto ai soldi di Bruxelles". Lo afferma l'onorevole Claudio Fava del movimento Cento Passi. "Lo spoil system è un'opportunità, non un obbligo - continua Fava- se confligge con il buon senso e il valore professionale delle persone diventa un pessimo metodo, utile solo a interpretare la funzione di governo come distribuzione di sottogoverno. Vigileremo comunque- conclude Fava- affinché l’opera di pulizia iniziata sui Nebrodi non venga interrotta e per estendere il protocollo all’intero territorio regionale”. E Cracolici: "Avere rimosso Antoci dalla guida dell’Ente Parco dei Nebrodi è un atto di pirateria istituzionale del governo Musumeci. Antoci in questi anni si è distinto per una gestione intelligente del Parco ed è stato protagonista di una concreta azione di contrasto alla mafia ed alla criminalità organizzata. Fa riflettere che il governo Musumeci, per tuta risposta, lo abbia rimosso”.